Sushi. Sigarette elettroniche. Poké. E adesso l’onda lunga di bar e ristoranti. Tanti occhiali, pure. In un serrato balletto di apri e chiudi, accendi e spegni. Ma come orientarsi in un mercato sempre più complesso, schiacciato dal commercio online e, per giunta, nel centro storico di una piccola provincia? Attraverso le associazioni di categoria, ad esempio. Sia Confesercenti sia Confcommercio offrono servizi di consulenza e accompagnamento ad aspiranti imprenditori.
Il parere di Confeserecenti
“Consulenza” significa anche sconsigliare avventure commerciali troppo azzardate, per tipologia merceologica o collocazione. «L’obiettivo del nostro servizio “Io apro” è sostenere le imprese perché possano essere competitive su un mercato sempre più selettivo - interviene il presidente provinciale di Confesercenti, Gianni Rebecchi – l’analisi dei dati degli ultimi anni ci mostra che, a fianco di tanti avvii di attività, si accorcia la vita media delle start up. Abbiamo, quindi, deciso di mettere a sistema la grande dotazione di informazioni, guide e dati statistici di cui disponiamo, che possono aiutare il futuro imprenditore a ponderare le scelte da compiere. Organizziamo anche moduli formativi per introdurre al settore scelto e corsi di specializzazione».
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«Si tratta di mettere a disposizione informazioni che possono essere determinanti per le scelte di come avviare un’attività, e diventare patrimonio anche per chi in attività già c’è - aggiunge il direttore di Confesercenti, Davide Cornacchia - nell’attuale periodo di crisi, per un’impresa è determinante l’accesso al credito e ai contributi offerti da ministero, regione e sistema Camerale».
Il servizio di Confcommercio
“Sportello Impresa” è, invece, il servizio proposto da Confcommercio, che si accredita come «punto di riferimento per l’espletamento di pratiche e adempimenti burocratici». Oltre che per orientare gli imprenditori verso i settori più promettenti.