È allarme Fentanyl anche a Mantova: due ragazzi positivi

di Igor Cipollina
I casi sono stati intercettati dall’ambulatorio gestito dalla Fondazione Arca: il primo in Italia dedicato alle dipendenze dei minori. Economico e cinquanta volte più potente dell’eroina, questo micidiale oppioide si trova facilmente su Internet camuffato da integratore alimentare
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Sempre più giovani e disorientati, in un mondo così piccolo e tanto grande, dove ogni cosa sembra a portata di click ma poi ci si perde nel deserto delle relazioni: si abbassa fino a 12 anni l’età del primo sballo. Canne, alcol, cocaina e pasticche, tutto ciò che possa distrarre dal vuoto e sfamare l’inquietudine. Anche il micidiale Fentanyl, oppioide sintetico utilizzato da anni nella terapia del dolore e diffuso adesso come potentissima droga, cinquanta volte più forte dell’eroina, a basso costo.

Negli Stati Uniti si contano duecento morti per overdose al giorno, mentre l’Europa è sempre più spaventata. Possibile che sia arrivata a minacciare anche gli adolescenti mantovani? La risposta è nei due casi di sospetta positività al Fentanyl intercettati dal servizio multidisciplinare integrato “Gli Astronauti”, a Rivarolo del Re, gestito dalla Fondazione Arca di Ospitaletto di Marcaria.

Adolescenti in bilico

Passo indietro: il servizio multidisciplinare integrato è la declinazione altra del servizio dipendenze pubblico. La Regione Lombardia è l’unica in Italia ad aver concesso al privato sociale la possibilità di accreditare servizi ambulatoriali per le dipendenze (gratuiti).

La Fondazione Arca ne gestisce due: “Il filo”, a Ospitaletto, contattabile allo 0376-900042, e “Gli Astronauti”, appena oltre il confine con la provincia di Cremona, l’unico in Italia ad essere dedicato ai minori e alle loro famiglie (il numero di telefono è 0375-1940945).

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Circostanza che dice di un disagio largo e sollecita a un aggancio precoce di questi ragazzi frastornati, alle prese con gli spigoli dell’adolescenza, in un orizzonte sgranato dall’accelerazione tecnologica.

In pochi mesi, sono già più di cinquanta i ragazzi presi in carico dall’ambulatorio di Rivarolo del Re, come riferisce Sergio Bovi, direttore di Fondazione Arca e componente dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, presieduto dal ministro per la Famiglia. Un professionista che concilia l’esperienza sul campo, nel nostro fazzoletto di territorio, con un monitoraggio più ampio del fenomeno.

Le tendenze

«A livello nazionale, l’età di accesso alle sostanze si è notevolmente abbassato – conferma Bovi –quattordici, tredici, anche dodici anni. Alle sostanze note si aggiungono le droghe sintetiche, come il Fentanyl, che costa pochissimo ma è cinquanta volte più potente dell’eroina, basta una dose anche minima a provocare l’overdose e la morte. Il guaio è che queste droghe sintetiche sono facilmente accessibili, lo spaccio non è quasi più di piazza, adesso i giovani possono procurarsi le sostanze su Internet, camuffate da integratori alimentari».

L’allarme Fentanyl

A marzo la presidenza del consiglio dei ministri aveva lanciato un “piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici”.

E nei giorni scorsi è scattato l’allarme a Perugia, dov’è stata trovata una dose di eroina tagliata proprio con il Fentanyl, così è partito il sistema nazionale di allerta rapida, coordinato dal dipartimento per le politiche antidroga, mentre dal ministero della Salute è partita una nota agli assessorati alla sanità di tutte le Regioni, perché sollecitino le strutture che si occupano di dipendenze a «informare le persone che fanno uso di sostanze dei gravissimi rischi per la salute».

Sospetti, i casi di positività rilevati a Rivarolo del Re, perché il primo riscontro attraverso l’esame delle urine necessita di altre analisi al momento non accessibili (ma a breve potrebbe essere siglata una convenzione con un laboratorio di Milano). Dal canto loro, i due giovani sotto la lente non sono in grado di fornire indicazioni: «Un altro, grosso problema, è che i ragazzi buttano giù tutto quello che capita - osserva Bovi - cocaina, eccitanti, anfetamine, nuove sostanze di sintesi».

Sballati e performanti

Ci si droga per placare l’irrequietezza e sentirsi adeguati, secondo un canone di normalità che contempla le canne come una consuetudine, e tutto il resto a venire, se e quando capita. Ci si droga per allentare i freni inibitori e vincere la timidezza, per essere performanti.

Ci si sballa sotto gli occhi di genitori frastornati al pari dei figli, schiacciati dalla fatica di un ruolo che non riescono a interpretare. Ci si sballa senza preoccuparsi dei guasti al cervello, l’ultimo organo del corpo umano a terminare il suo sviluppo, tra i 18 e 22 anni. No che non può essere una consuetudine.

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