Allarme degli agricoltori: «Troppa pioggia, il meteo sta ritardando le semine»

Coldiretti e Confagricoltura preoccupate per le colture orticole, il mais, il sorgo e i meloni. E anche per le api

Le incertezze del meteo, fra piogge e temperature crollate di oltre 20 gradi in pochi giorni impensieriscono gli agricoltori mantovani, con operazioni in campo che ritardano e sviluppo vegetativo delle coltivazioni in questa fase molto rallentato, per non dire bloccato. Lo sottolinea Coldiretti, a partire dalle semine di mais e sorgo che procedono a rilento a causa di terreni pesanti. Confagricoltura fa eco lanciando l’allarme: in questi primi quattro mesi del 2024 è già caduta la metà della pioggia dell’anno scorso. «Finora, stima la Coldiretti provinciale, è stato seminato circa il 50% della superficie destinata a mais e sorgo e il ritardo nelle procedure si aggira intorno ai quindici giorni.

Prezzo dei pomodori

Anche le colture orticole come il pomodoro stanno incontrando difficoltà, al punto che molti dei trapianti delle varietà precoci non sono stati realizzati. Bisognerà attendere di avere terreni più asciutti e temperature più miti per riprendere l’attività di trapianto, «ma è evidente che aver perso giorni utili per la messa a dimora dei pomodori rischia di far saltare la scalarità programmata in fase di raccolta». Duplice la conseguenza: da un lato il rischio di avere un eccesso di prodotto pronto da raccogliere, ma senza avere disponibilità di macchine per la raccolta, mezzi per il trasporto e, soprattutto, che i poli di raccolta e lavorazione non riescano a sopportare sovraccarichi produttivi; dall’altro lato il rischio di quantitativi massicci in periodi di tempo più limitati potrebbe influire sui prezzi pagati agli agricoltori. Incertezze anche per altri due prodotti simbolo del Mantovano, meloni e cocomeri. I trapianti, finora, seppure con molta difficoltà, sembrano essere in pari con i programmi aziendali delle imprese agricole più strutturate, ma il brusco calo del termometro ha bloccato le semine precoci, con la conseguenza di un rallentamento del ciclo di maturazione.

Le api non volano

Gli apicoltori lamentano che con l’abbassamento delle temperature e le piogge degli ultimi giorni le api abbiano sospeso i voli, in cerca di polline. A rischio anche il miele di acacia. La troppa pioggia preoccupa l’ufficio tecnico di Confagricoltura. Dal 1° di gennaio, secondo quanto rilevato dalla centralina meteo posizionata a Borgochiesanuova, sono caduti poco meno di 340 millimetri di pioggia, suddivisi tra 60 millimetri a gennaio, 90 millimetri a febbraio, 94 millimetri a marzo e 91 millimetri ad aprile (ad oggi). Si tratta del 50% esatto rispetto ai 680 millimetri totali caduti nel corso della scorsa annata. Un dato radicalmente diverso da quanto rilevato nello stesso periodo dello scorso anno, quando il totale della pioggia scesa a terra ammontava a malapena a 158 millimetri (64 a gennaio, 42 a marzo e 51 ad aprile, con febbraio privo di precipitazioni). Situazione ancora più critica nel 2022. «Nel 2023 – spiega Massimo Battisti, responsabile dell’ufficio tecnico di via Fancelli – fummo salvati da un maggio estremamente piovoso, da ben 155 millimetri d’acqua. Oggi la situazione è radicalmente diversa, con precipitazioni abbondanti e fiumi e laghi colmi d’acqua. Senza dimenticare la neve, che in montagna è caduta in abbondanza». Le conseguenze sulle colture ci sono: «La campagna mantovana necessita di un cambio di meteo, più caldo e con precipitazioni meno abbondanti per consentire al mais già seminato di riprendersi dal torpore vegetativo e di finire le semine primaverili, che sono estremamente in ritardo. Per non parlare degli sfalci dei prati, difficoltosi a causa dei ristagni idrici».

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