Comunità albanese in lutto per Bisku, morto sul lavoro ad Asola

Nel 1991 era stato uno dei primi ad arrivare nel Mantovano ed era un punto di riferimento
Abdulla Bisku con la moglie Zambake
Abdulla Bisku con la moglie Zambake
Abdulla Bisku con la moglie Zambake
Abdulla Bisku con la moglie Zambake

Mentre il suo Paese piombava nel caos, era uno dei primi albanesi ad arrivare nel Mantovano, nel 1991, partito su un barcone carico di esseri e umani e di speranze. Dopo lo sbarco a Brindisi e i primi mesi a Piacenza, aveva scelto Asola dove ha vissuto per i 33 anni successivi, diventando un membro stimato della comunità e un punto di riferimento per le centinaia di albanesi-asolani che oggi vivono in città.

La morte di Abdulla Bisku a 58 anni, il 16 aprile per un incidente sul lavoro nel cantiere edile dove stava lavorando, ha lasciato la comunità albanese di Asola nello sgomento. Varie le falle nella sicurezza riscontrate nel cantiere di via Nazario Sauro.

Comunità in lutto

Nella casa di via Pieve Cadelora, che Bisku era riuscito a comprare e, soltanto un anno e mezzo fa, a finire di ristrutturare con le sue mani, in queste ore è un continuo viavai di amici, conoscenti e familiari che si stringono alla moglie Zambake e ai figli Aldi, studente universitario, e Adelina, dipendente di un’azienda della zona.

Per i tanti che arrivano, tutti vestiti di scuro, ci sono decine di sedie distribuite nel cortile, un tavolo con un vassoio di sigarette per condividere, con chi vuole. La famiglia ora attende il via libera alle esequie: in passato Bisku aveva espresso la volontà di essere seppellito nella sua terra natale.

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Dal barcone ad Asola

Partito da Kavajë, appena a sud di Durazzo, Abdulla Bisku è stato uno dei pionieri della comunità albanese di Asola e dell’Alto Mantovano. Erano arrivati in sei, nel ’91: lui e altri cinque amici. Stabilitosi e trovato un lavoro come muratore, nel tempo aveva chiamato a raggiungerlo il fratello, la donna che sarebbe diventata sua moglie, e altri connazionali, aiutandoli a trovare una casa, lavorare e integrarsi.

Una comunità, quella degli asolani di origine albanese, che in tre decenni è passata da sei a oltre 600 persone. La storia della sua immigrazione, che Bisku raccontava spesso ai figli, era un’ispirazione: «Era venuto per un futuro migliore –  ricordano – Sapeva che non sarebbe più tornato, ma voleva aiutare la sua famiglia».

In Albania lo vedevano come un “Babbo Natale” che, però, arrivava ogni estate carico di vestiti e cose utili ai suoi compaesani portate dall’Italia.

Ma si era inserito perfettamente anche ad Asola, dove tanti lo ricordano con parole di stima. I clienti e la titolare del bar Roma, in piazza, lo ricordano tutti. In Italia, Bisku aveva trovato anche la grande passione per la Juventus, di cui non si perdeva una partita.

Grazie a tanti sforzi era riuscito ad acquistare la villetta di Asola e un’altra casa nella sua città natale. «Lo conoscevo da tanti anni – dice il vicesindaco Luciano Carminati – Era una persona solare e molto attiva nella comunità»

Dolore doppio perché arriva appena sei mesi dopo un incidente simile: un altro muratore, Gianni Bodini, era precipitato da un tetto.

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Il lavoro e l’incidente

Bisku stava lavorando per l’impresa Edilcasa di Canneto sull’Oglio alla ristrutturazione di una casa in via Nazario Sauro 21. Mentre provvedeva alla demolizione di un terrazzino nel cortile interno, è caduto nel vuoto per più di 3 metri battendo la testa. Una delle travi che reggeva il solaio è stata trovata spezzata.

In quel momento l’uomo era solo e non ci sono testimoni, ma è molto probabile che sia questa la causa dell’incidente.

«Si trovava su un camminamento di vecchie travi marce, che non erano state puntellate da sotto e non avevano alcun punto di sostegno – riferisce Alberto Righi, responsabile del servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’Ats Val Padana – Si tratta di una situazione complessa che richiede approfondimenti, ma da una prima vista abbiamo diverse situazioni di carenza di sicurezza nell’intero cantiere, non solo nel punto dove l’uomo è caduto».

Bisku non aveva caschetto né imbracatura: Ats verificherà se fossero d’obbligo per quel tipo di lavorazione. Il cantiere nel frattempo è sotto sequestro.

Serena Marchini

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