Numeri da record per il turismo a Mantova: ma domina il mordi e fuggi

Mancano ancora i dati del 2023, ma il Comune stima che le presenze nelle strutture ricettive siano state 230mila, in aumento rispetto agli ultimi anni. Il vicesindaco Buvoli: i 358mila ingressi ai musei civici testimoniano che il nostro è un turismo di giornata

Aumentano a Mantova i turisti. La tendenza si era già manifestata nel 2022 e viene confermata anche nel 2023, nonostante i dati siano ancora ufficiosi. L’anno scorso le presenze nelle strutture ricettive del capoluogo virgiliano sono state attorno ai 230mila; ciò significa che il numero delle notti trascorse dai clienti in alberghi, B&B, case vacanze e alloggi privati è aumentato rispetto a quello del 2022 quando furono 213.818 e, addirittura, rispetto al 2016, anno di Mantova capitale italiana della cultura (211.637).

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Non ci sono ancora dati, invece, sul numero di clienti arrivati nelle varie strutture ricettive: l’ultimo censimento ufficiale, riferito al 2022, parlava di 122.461 arrivi, più di quelli del 2016 ma ancora sotto a quelli del 2019, prima della pandemia. E manca anche la permanenza media negli hotel: nel 2022 era di 1,75 giorni.

Mordi e fuggi

«È indubbio che il nostro turismo sia soprattutto giornaliero» osserva il vicesindaco nonché assessore al turismo Giovanni Buvoli. A confermarlo sono i dati degli ingressi ai musei civici (Palazzo Te, San Sebastiano e Famedio) nel 2023, che hanno raggiunto quota 358.887 contro i 306.295 del 2016, il record che ha resistito a lungo. «Come si vede - annota Buvoli - le presenze alberghiere sono quasi la metà. E, forse, tante persone vengono qui senza andare nei musei e nemmeno in hotel. Arricchendo l’offerta culturale con il museo dedicato a Virgilio al Podestà e con il museo di arte contemporanea in collaborazione con il Ducale, speriamo di aumentare la permanenza media e di raggiungere le due notti. A noi non interessa la massa, ma il turista di qualità». Per questo, tiene a precisare il vicesindaco, «non metteremo alcuna barriera in entrata come ha fatto Venezia con il ticket d’ingresso. Il nostro è un turista lento che oltre all’arte cerca e trova la natura, percorsi ciclopedonali in riva al lago e anche un tratto di lago Superiore balneabile; e rispetta i luoghi di una città d’arte e di acqua».

Le sinergie

Oltre che sulla nuova offerta culturale Mantova punta molto sulle sinergie con le città vicine per attirare visitatori. «Sta funzionando bene la collaborazione con Sabbioneta - ricorda Buvoli - con Verona abbiamo messo in sinergia la loro card con la nostra, così come con Vicenza. La navetta sperimentata l’anno scorso tra Peschiera e Mantova sarà ripetuta anche quest’anno. E continua la proficua collaborazione enogastronomica con Bergamo, Brescia e Cremona che ci ha portato ad avere un punto informativo e di vendita dei nostri prodotti all’aeroporto di Orio al Serio. Senza dimenticare che siamo entrati nella Comunità del Garda e, con i nostri infopoint a Peschiera e a Desenzano, puntiamo ad intercettare una fetta di turisti gardesani».

L’identikit del turista

I turisti che scelgono Mantova sono soprattutto famiglie con bambini, coppie e «tanti giovani - dice il vicesindaco - basta solo vedere le presenze alla nostra stagione concertistica estiva». Nel 2022 gli arrivi hanno registrato un +34,3% e le presenze un +33%. Gli stranieri hanno impresso la variazione più alta ai flussi turistici con un +59,03% di arrivi e un +70,47% di presenze, ma anche gli italiani hanno contribuito con un +26,97% di arrivi e un +21,06% di presenze. La Lombardia resta sempre il primo mercato italiano per Mantova con il 27,41% di arrivi (l’interruzione della ferrovia tra Mantova e Bozzolo potrebbe influire negativamente sui futuri arrivi); seguono il Lazio con il 12,6% e il Piemonte con il 10,58%, con un buon apporto di emiliano-romagnoli e veneti (quasi il 16%). Gli stranieri hanno rappresentato il 27,09% degli arrivi; tra loro i tedeschi sono la maggioranza con il 27,35% seguiti dai francesi; gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato extra europeo con il 4,55% degli arrivi stranieri. E gli operatori? Gianluca Bianchi, presidente di Federalberghi, va cauto: «L’anno scorso è andata bene anche a noi perché è cresciuto a livello nazionale tutto il settore. Quest’anno il ritmo è un po’ rallentato a causa del maltempo, della crisi che stanno vivendo i tedeschi e della poca propensione degli italiani a spendere. Il ponte del 25 aprile è andato bene e le aspettative in generale sono buone; ma il 1° Maggio non è un ponte e, infatti, con poca gente in giro abbiamo le strutture mezze vuote».

Sandro Mortari

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