Mika, ex moglie reclusa: «A Mantova sono rinata»

È nata in una ex repubblica sovietica, in una delle città caucasiche dove la democrazia ha regole incerte. Luoghi dove ancora oggi chi rappresenta l’autorità si ritiene padrone di tutto. Ed è in mano a uno di loro, ricco e potente, che era finita.

Il sequestro

Sequestrata alla sua vita di ambizioni, resa madre due volte, tenuta sotto chiave per un periodo lunghissimo: dodici anni. I bimbi, nati nel frattempo, andavano a scuola accompagnati in auto dall’autista. Lei passava le sue giornate da reclusa, una finestrella lontano dalla strada: cucinare, stirare la divisa, pulire le scarpe del suo sequestratore, crescere i figli. Oltre ad averne paura quando di notte tornava a casa ubriaco. Sembra tutto incredibile ma la spiegazione c’è: tenuta sotto scacco con la minaccia di pesanti ritorsioni contro la sua famiglia, per proteggere le vite dei genitori e del fratello, che potevano essere rovinate, è rimasta zitta. E ha subito. (...)

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