La Lega smentisce il sindaco di Viadana sulle nomine alla rsa Grassi

di Riccardo Negri
Il direttivo: «Fratelli d’Italia ha voluto imporre il proprio presidente con l’avallo di Cavatorta. I tempi solo un pretesto per escludere Azzi»

«Alla Rsa Grassi Fratelli d’Italia ha voluto imporre il “suo” presidente». Il direttivo della Lega di Viadana torna sulla nomina dei futuri amministratori della residenza sanitaria assistenziale e sulla bocciatura di Mara Azzi: «FdI ha evitato ogni accordo, un vero e proprio sgarbo istituzionale e politico. Il loro disegno, avallato dal sindaco Nicola Cavatorta, è di far fuori la Lega e “prendersi” la sanità mantovana».

Il Comune non cadrà

La Lega non farà cadere l’amministrazione «per una poltrona». «Ma di certo – assicura il responsabile enti locali del Carroccio, Claudio Bottari – il comportamento di Cavatorta e di Fratelli d’Italia va a ridimensionare non poco i rapporti fiduciari».

Il direttivo della Lega tiene comunque a precisare che la bocciatura della candidatura Azzi non è imputabile a suoi ritardi nella proposta, come sostenuto invece da Cavatorta.

Ricostruzione dei fatti

Così ricostruisce la vicenda il direttivo del Carroccio: «L’1 febbraio Silvia Angelicchio (presidente uscente della Grassi) scrive al sindaco per ricordare che il cda scadrà il 14 maggio. Nota che non è stata trasmessa ai consiglieri comunali (cui spetta di suggerire i nomi per il cda; ndr). Il 27 febbraio, Cavatorta e il presidente del consiglio comunale Pietrangelo Gozzi ci comunicano l’intenzione di nominare presidente della Rsa Claudio Formici (FdI). Poiché noi eravamo per la riconferma di Angelicchio, ci si era accordati per interessare le segreterie provinciali. Il 5 marzo Cavatorta chiede al consiglio comunale di suggerirgli dei nomi, senza però indicare il presunto termine di 60 giorni dall’1 febbraio. Il 19 marzo Gozzi formalizza la candidatura Formici, in violazione dell’accordo di cercare un nome condiviso con le segreterie provinciali».

L’epilogo

Il 12 aprile, ottenutane la disponibilità, la Lega ha candidato la Azzi, ex presidente della Grassi e top manager della sanità lombarda. «Il giorno dopo, Cavatorta ha decretato le nomine, un mese prima della scadenza del cda, e peraltro in ritardo rispetto alla scadenza da lui utilizzata come pretesto per respingere la Azzi».

Secondo la Lega, a far perdere tempo sarebbero stati dunque proprio Cavatorta e FdI, in nome di un preciso accordo politico.

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