Rimosse le bandiere sindacali di protesta, che erano state esposte per segnalare il malumore dei dipendenti amareggiati dal mancato rinnovo del contratto nazionale. Così alla rsa Madre Colomba Gabriel di Solferino, di proprietà delle suore benedettine di carità e gestita da Salus, dove le bandiere sono state scippate per due volte nel giro di pochi giorni. Un gesto ritenuto «inverosimile e inaccettabile» dai sindacati.
Il contratto in questione è quello Uneba: la trattativa si è arenata contro la proposta di un rinnovo da 50 euro, del tutto insufficiente a recuperare il potere d’acquisto aggredito dall’inflazione negli ultimi tre anni. Proposta bollata come «vergognosa».
«Per le organizzazioni sindacali non è tollerabile pensare che non vi sia nessuna comprensione da parte della proprietà della rsa Madre Colomba Gabriel, e della società Salus a solidarizzare con il personale che ha iniziato uno stato d’agitazione per tutelare i propri diritti - denunciano Fp Cgil, Cisl Fp Asse del Po, Fisascat Cisl Asse del Po, Uil Fpl e Uiltucs - pensando solo ed esclusivamente a salvaguardare la propria immagine, per loro deturpata dalle bandiere fuori dalla struttura».
I sindacati riferiscono di due diffide: le cose sembravano essersi risolte con la prima, dopo la quale le bandiere erano tornate al loro posto. Poi, venerdì, la nuova sorpresa e la seconda diffida, inviata alla proprietà della rsa, all’ente gestore, a Uneba Mantova e, per conoscenza, al vescovo Marco Busca.
«Se non dovessimo avere un riscontro urgente - avvertono i sindacati - agiremo per le vie legali a tutela dei diritti dei lavoratori delle lavoratrici e della libertà sindacale sanciti da leggi e contratto».