Duecento studenti sfilano in corteo: «Dateci autobus che siano efficienti»

Esasperati dai trasporti: «Sono un vero disastro». Messaggio ai presidi: «Non fate saltare i viaggi di istruzione»
20240419 / / Mantova / manifestazione studenti da piazzale Gramsci a piazza Martiri, - Photo Nicola Saccani
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«Se non cambierà, lotta dura sarà» gridavano gli almeno duecento studenti delle superiori che ieri sono scesi in piazza per chiedere ai dirigenti scolastici e alle istituzioni di essere ascoltati. «Spazi, gite, trasporti e ascolto: la nostra ricetta per una nuova scuola» recitava uno degli striscioni che aprivano il corteo. È di questo che gli studenti mantovani vogliono parlare, ma sono soprattutto i fatti che i ragazzi cercano e che hanno chiesto a gran voce mentre sfilavano da piazzale Gramsci a piazza Martiri di Belfiore.

Trasporti nel mirino

Il trasporto pubblico è il primo dei problemi secondo Pietro Casari, rappresentante di istituto del Fermi: «La situazione nella nostra provincia è disastrosa. Vogliamo soldi dalla Regione per mettere Apam nelle condizioni di offrire un servizio adeguato». «Questo è un problema che si trascina da anni – ha aggiunto Emma Bonora, rappresentante del liceo Virgilio – io abito a Roverbella e per venire in città prendo il treno, perché con l’autobus è impossibile. E come me tantissimi altri ragazzi».

Le infrastrutture sono un altro tema che sta a cuore agli studenti. Secondo i ragazzi che ieri hanno preso in mano il microfono, la maggior parte delle scuole non è adatta ad ospitare migliaia di studenti e a offrire loro il miglior servizio possibile. Spesso gli stabili sono poco curati e privi di strumenti didattici come le lavagne interattive multimediali. Non solo. Per gli studenti le infrastrutture a volte non esistono proprio. «La nostra è una città bellissima – ha detto Alberto Gostoli, rappresentante del liceo Virgilio – ma se vuole puntare sui giovani deve dar loro degli spazi in cui ritrovarsi liberamente e gratuitamente al di fuori della scuola».

I viaggi di istruzione

In ultimo le gite, o meglio i viaggi d’istruzione come tengono a sottolineare gli studenti. Il caro-prezzi influisce anche su quello, costringendo le famiglie a spendere centinaia di euro per pochi giorni. Ma ciò che lamentano i ragazzi è soprattutto la mancanza di volontà dei dirigenti nell’autorizzare i viaggi di istruzione e la disorganizzazione delle segreterie, a causa della quale spesso le gite saltano.

Camilla Sorregotti

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