Studente pestato alla fermata del bus, a Mantova ancora in azione una baby-gang

L’aggressione vicino all’istituto Fermi giovedì mattina da parte di ragazzi che sarebbero già noti alle forze dell’ordine: «Devono essere fermati al più presto»

Uno studente appena sceso dal pullman è stato pestato a sangue da un gruppo di coetanei violenti. È successo giovedì mattina nei pressi dell'istituto Fermi, a Borgochiesanuova. Il ragazzo, 17 anni, che frequenta una terza classe del Fermi, è stato picchiato senza un apparente motivo da otto giovanissimi, studenti pure loro (sarebbero, secondo la vittima del pestaggio, del vicino istituto professionale Vinci), componenti di una baby-gang che da tempo semina terrore nella zona prendendo di mira ragazzi vicino alla scuola.

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Il 17enne è stato medicato al pronto soccorso del Poma e poi dimesso con una prognosi di dieci giorni. Serie le lesioni riportate: un occhio nero, il naso fratturato e traumi che hanno provocato una perdita di sangue dalle orecchie.

Gli aggressori sono già noti alle forze dell’ordine, vanno fermati

«E meno male che sono intervenuti una professoressa dell'Itis e un amico, altrimenti non so che cosa sarebbe successo» ha detto, ancora scosso, il padre del ragazzo dalla sua abitazione di Roncoferraro. Venerdì 15 marzo il genitore si è recato in questura per sporgere denuncia. «Da quello che ho capito – ha riferito – quei ragazzi sono conosciuti dalle forze dell'ordine: bisogna fermarli perché sono pericolosi per gli altri». A fine febbraio un altro studente era rimasto ferito gravemente nel corso di una maxi-rissa scoppiata alla stazione dei bus di viale Risorgimento.

La ricostruzione

Il 17enne, come ogni giorno, era arrivato da Roncoferraro in pullman ed era sceso alla fermata del Fermi. Dopo di che si era incamminato verso il circolo Arci Tom dove sta facendo uno stage.

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«A un tratto – ha raccontato la sorella – è stato circondato e aggredito da otto ragazzi. Uno l'ha tenuto stretto da dietro dicendogli di stare fermo, mentre un altro lo riempiva di pugni in faccia, così senza motivo. Mio fratello ha detto di non conoscerli e di non aver fatto niente per attirare la loro attenzione. Sono solo persone che se la prendono con il primo che incontrano per sentirsi forti».

Lo hanno circondato in otto e mentre uno lo teneva un altro ha iniziato a prenderlo a pugni in faccia senza motivo

L'aggressione è stata interrotta dall'intervento di una professoressa del Fermi e da un amico del ragazzo che hanno avvertito la polizia, mentre gli aggressori fuggivano. «I due che l'hanno pestato sono stati riconosciuti sia dall'insegnante che dall'amico di mio figlio. E poi ci sono le telecamere della zona. Spero che la polizia faccia qualcosa perché mio figlio adesso ha paura a tornare a scuola. I poliziotti mi hanno detto che dovranno attendere la decisione del Tribunale dei minori prima di intervenire. Il rischio è che quella banda non si fermi».

La denuncia

In questura il padre ha mostrato il referto medico con le lesioni subìte dal figlio. «Dovrà stare in convalescenza per una decina di giorni, ma dovrà anche tornare in ospedale per un'altra Tac al naso. Ha la faccia gonfia, ma quel pestaggio senza senso poteva finire peggio».

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