Faida famigliare no-stop a Castellucchio: dopo gli spari le querele

di Roberto Bo
Moglie e sorella di De Angeli e un mobiliere: «Sequestrati per venti minuti». Arrivano i carabinieri

Prima le liti e gli spari. Adesso anche querele e contro-querele per sequestro di persona, violenza privata e appropriazione indebita.

Che il clima in quella famiglia di Castellucchio fosse particolarmente teso lo si era intuito dal 31 maggio dello scorso anno quando durante una discussione partirono due colpi di pistola. Per quell’episodio è in corso il processo che vede imputato Nello De Angeli, l’ex idraulico 75enne di Castellucchio accusato di tentato omicidio per aver sparato al genero, Alberto Dalseno di 47 anni. Il suocero avrebbe poi rivolto l’arma contro se stesso facendo fuoco.

La faida continua

Ma ieri mattina nella faida famigliare si è aperto un ulteriore filone che potrebbe sfociare di nuovo nelle aule di un tribunale. Attualmente Nello De Angeli è ancora in carcere a Pavia, ma alcuni giorni fa il giudice gli ha concesso i domiciliari in un appartamento del Comune.

Chiusi dentro

Ieri mattina, mercoledì 17 aprile, la sorella e la moglie di De Angeli, insieme ad un mobiliere, si sono recate nella vecchia abitazione dove era avvenuta la sparatoria per prelevare alcuni mobili per arredare l’appartamento. Stando al racconto dei testimoni il primo giro è andato a buon fine, ma durante il secondo la rivalità tra le due famiglie è riemersa. «Da qui non portate via più nulla» avrebbe detto la figlia di De Angeli a suocera, zia e mobiliere. E per impedire loro di uscire dalla proprietà ha chiuso il cancello intrappolando i tre per una ventina di minuti, al termine dei quali qualcuno ha chiamato i carabinieri.

Querele e controquerele

«Ho appreso dalla moglie del mio assistito - fa sapere l’avvocato Cedrik Pasetti, difensore di De Angeli - che hanno intenzione di querelare la figlia per sequestro di persona o per violenza privata». La figlia, invece, avrebbe manifestato l’intenzione di contro-querelare perché a suo dire i mobili di casa sarebbero suoi, acquistati all’asta con tutto l’immobile. Riguardo invece alla sparatoria, lunedì scorso in udienza Nello De Angeli ha ribadito di non aver sparato al genero».

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