Sparatoria di Castellucchio: «Non ho esploso il colpo»

L’ex idraulico si difende: mi ha picchiato con un manico di scopa e io ho reagito ma l’ho colpito con la canna in testa

«Non ho sparato a mio genero, al compagno di mia figlia e papà delle mie nipoti. Tanti anni fa ho perso un figlio, non lo farei mai». Una testimonianza sofferta, quella di Nello De Angeli, l’ex idraulico 75enne di Castellucchio accusato di tentato omicidio per aver sparato al genero, Alberto Dalseno, di 47 anni, il 31 maggio dell’anno scorso nella loro casa di Castellucchio. Un racconto ostaggio delle divagazioni per la fatica e annebbiato dai momenti di vuoto causati anche da un anno in cella. Secondo la ricostruzione dell’accusa, sostenuta dalla Pm Lucia Lombardo, De Angeli avrebbe prima sparato al genero con la pistola che teneva sotto un cuscino, ferendolo gravemente all’addome, e poi avrebbe rivolto l’arma, contro se stesso.

La difesa

«Lui è entrato con mia figlia tenendo in mano un manico di scopa, e ha cominciato a colpirmi: mi accusava di aver picchiato sua moglie il giorno prima. Non era vero, non l’ho mai toccata in tutta la vita. Io ho reagito, colpendolo con la canna della pistola alla testa e al petto. Lui è riuscito a prendermi la pistola e dev’essergli partito il colpo, perché ho sentito come un forte pizzicotto sul polmone. Poi secondo me si è sparato da solo. La pistola prima aveva la sicura, l’avrà tolta lui». Questo il suo racconto, sollecitato dalle domande della Pm e del suo avvocato Cedrik Pasetti.

Il consulente

La balistica parla chiaro: De Angeli non può aver sparato. Non ha dubbi il consulente della difesa, l’ingegner Alberto Riccadonna. Mentre il perito della Pm si è limitata a confermare che quell’arma poteva provocare la morte, così come il colpo all’addome, Riccadonna ha evidenziato che in quell’arma un mancino come De Angeli in quella posizione non poteva togliere la sicura.

Dai suoi accertamenti, risulta che il primo colpo ha preso De Angeli, e il secondo il genero. «E dalla traiettoria si capisce che il colpo a De Angeli non può essere stato autoinflitto, perché la traiettoria è troppo spostata. Il genero gli ha preso la pistola, ha sparato mentre Nello lo colpiva alla testa e ha sparato. Ma questi accertamenti durante le indagini non sono stati fatti».

La prossima udienza è fissata all’8 luglio.

Rossella Canadè

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