Sorpresi a rubare ferro in una corte di Redondesco: tre uomini in manette

Di fronte al giudice tentano di difendersi raccontando di un abboccamento con un uomo che ha finto di essere il proprietario dell’area. Ma l’arresto viene convalidato
2017-11-28_Mantova, Via Poma.Attesa uscita del sindaco Mattia Palazzi in tribunale.Photo:©StefanoSaccani2017
2017-11-28_Mantova, Via Poma.Attesa uscita del sindaco Mattia Palazzi in tribunale.Photo:©StefanoSaccani2017
2017-11-28_Mantova, Via Poma.Attesa uscita del sindaco Mattia Palazzi in tribunale.Photo:©StefanoSaccani2017
2017-11-28_Mantova, Via Poma.Attesa uscita del sindaco Mattia Palazzi in tribunale.Photo:©StefanoSaccani2017

Si sono presentati in tre, con un furgone, in piena mattinata all’interno di una corte agricola di Redondesco. E, come se niente fosse, hanno cominciato a caricare vario materiale ferroso ammassato nell’aia, pezzi di attrezzature, tubi, grondaie. Ma, a quanto pare, nessuno li aveva autorizzati.

Un conoscente del proprietario – in quel momento fuori casa – ha visto la strana scena e ha informato il padrone di casa, il quale ha subito allertato i carabinieri. Due pattuglie di Gazoldo e Piubega sono accorse sul posto ed hanno sorpreso e fermato i tre presunti ladri. Sono tre uomini di trenta-quarant’anni residenti nel Bresciano e nel Cremonese.

I carabinieri hanno messo loro le manette e dopo una notte trascorsa in camera di sicurezza, la mattina del 14 gennaio sono stati accompagnati in tribunale a Mantova per la direttissima.

Di fronte al giudice Gilberto Casari avrebbero raccontato di aver preso un accordo con una persona che si era presentata come il proprietario. Il padrone di casa invece ha negato di conoscerli e di aver mai avuto a che fare con loro. Tanto che, scoperto il tentato furto, li ha denunciati. Non è ancora chiaro quindi se il finto proprietario sia solo un complice o non esista proprio.

Alla fine dell’udienza, l’arresto è stato convalidato: per uno dei tre uomini è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per gli altri due, gli arresti domiciliari.

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