Colori e musica alla festa sikh, in tremila in corteo per le vie di Mantova

Giovani, anziani e famiglie arrivati da varie province per il Nagar Kirtan, la sfilata rituale: cibo distribuito e canti in piazzale Montelungo

Paillettes, brillantini, ricami e mille colori. Impossibile non restare ammaliati dagli elegantissimi vestiti indossati dalle donne e dalle bambine in occasione della celebrazione del Nagar Kirtan, una ricorrenza che la comunità sikh festeggia ogni aprile.

Il messaggio di Dio

Domenica 21 aprile almeno tremila sikh, arrivati da tutto il Mantovano e da altre province, si sono ritrovati in piazzale Montelungo per prendere parte a un corteo per le vie della città. Ad aprire la sfilata c’era un carro ricoperto di fiori di tutti i colori su cui viaggiava il libro sacro dei sikh, il Guru Garanth Sahib. Il termine Nagar significa letteralmente “città o quartiere”, mentre Kirtan indica il canto di Shabad, degli inni divini.

Il Nagar Kirtan è legato al Sikh Sangat, una congregazione di sikh che canta inni sacri attraversando le vie della città. L’obiettivo di questa celebrazione è portare il messaggio di Dio a tutte le comunità.

Cibo e musica

I festeggiamenti sono iniziati a mezzogiorno e sono terminati alle 18. E, come per ogni festa che si rispetti, non poteva mancare un momento di convivialità attorno a un piatto caldo. Prima di partire per la sfilata, ragazzi e ragazze, famiglie con bambini e anziani si sono ritrovati in piazzale Montelungo per pranzare insieme mangiando pietanze cucinate dall’associazione Guru Nanak Mission Sewa del tempio sikh di Castellucchio.

I molti banchetti disposti ai lati del piazzale offrivano gratuitamente cibo e bevande a chiunque volesse servirsi, compresi i mantovani che passeggiavano nel vicino Parco Te e si avvicinavano incuriositi, attratti dalla musica e dal profumo speziato del curry. Al centro del piazzale c’era il carro che ha aperto la sfilata nel pomeriggio.

Via le scarpe

Davanti al carro i tappeti stesi a terra e decine di paia di scarpe. «Ce le togliamo come segno di rispetto – ha spiegato Ramandeep, una ragazza di diciotto anni che ogni anno partecipa ai festeggiamenti insieme alla famiglia – sul carro c’è il libro sacro e chi vuole si mette in fila e lascia un’offerta per avere in cambio le mandorle sacre. Noi donne oltre ad essere scalze dobbiamo anche coprire la testa con un velo».

Gli abiti degli uomini non sono colorati e decorati come quelli delle donne. Ma alla festa tutti indossavano comunque vestiti eleganti e, come le donne, un copricapo: i più giovani in genere una bandana bianca mentre gli adulti un turbante.

Nel pomeriggio il corteo è partito da piazzale Montelungo e si è diretto verso viale Te, piazzale di Porta Cerese, via Parma, via Visi, via Bellonci, viale Montello e via Primaticcio per poi tornare al punto di partenza.

Camilla Sorregotti

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