Ha aperto improvvisamente la portiera dell’auto parcheggiata nel piazzale di un ristorante e si è avventato sulla sua “preda”: una ragazza di venticinque anni seduta sul sedile posteriore, in attesa di due amici che si erano assentati per alcuni istanti.
L’intenzione dell’uomo era quella di rapinarla, del cellulare e probabilmente anche di tutto quello che avrebbe trovato sulla vettura.
La pistola
«Guarda che ho una pistola – è stata la minaccia – dammi il cellulare e non urlare». Ma la giovane – che anche durante il processo ha dichiarato di non aver avuto paura, nonostante le minacce – ha reagito all’istante e non ha mollato il telefonino.
La fuga
A quel punto, lo sconosciuto, che si era seduto davanti sul sedile lato guida, ha preso le chiavi della vettura ed è fuggito. Ma non ha fatto molta strada, perché poco dopo è stato fermato dalle forze dell’ordine chiamate dalla venticinquenne.
Il processo
A processo per rapina, davanti al giudice Gilberto Casari (pubblica accusa Giorgia Dondigli), è finito Hamza Kourchi, 28 anni, di Borgocarbonara.
Il 16 aprile l’imputato, difeso dall’avvocato Silvia Salvato, è stato riconosciuto dalla vittima. Il processo ora proseguirà il 26 novembre per acquisire la testimonianza del giovane che quella sera era in compagnia della 25enne, e di un’altra sua amica e che in un primo momento ha assicurato di saper riconoscere il rapinatore.