Acquanegra sul Chiese

«Salute a rischio», cittadini sul piede di guerra contro la chiusura del ponte sul Chiese

di Rachele Turina
Continua la protesta contro la chiusura dell’infrastruttura che collega il territorio mantovano a Calvatone

Dopo la raccolta di oltre duemila firme e l’affissione di due cartelloni a caratteri cubitali - uno ad Acquanegra, visibile dall’Asolana, e l’altro sul confine cremonese, nei pressi del cimitero di Calvatone - prosegue la protesta contro la chiusura del ponte sul fiume Chiese. Un terzo cartellone verrà probabilmente esposto sul lato di Canneto sull’Oglio.

I disagi lamentati dai residenti sono diversi: dalla penalizzazione della viabilità e degli esercizi commerciali fino ai disguidi legati alla sicurezza e ai servizi sanitari di prossimità, difficilmente raggiungibili. Un nodo, quest’ultimo, non da poco, specie in una realtà popolata, per una larga fetta, da anziani.

«Nel nostro territorio con il ridimensionamento degli ospedali di Asola ed Oglio Po, i cittadini sono costretti a spostarsi fino a Pieve di Coriano. Castiglione delle Stiviere o Volta Mantovana per sottoporsi a visite e controlli medici - spiega Alvaro Busi, membro del comitato cittadino che da mesi si batte affinché si trovi una soluzione - Sempre che si abbia un’automobile a disposizione, non avendo più un’alternativa di trasporto pubblico. Un ostacolo notevole, considerato che gli abitati sono per lo più anziani».

Sono trascorsi undici mesi da quando il ponte che collega Acquanegra a Calvatone è chiuso al traffico, e nonostante le iniziative dei cittadini - dalla petizione alla diffusione dello slogan «Ridateci il ponte!» - sulla questione regna il silenzio. Si attende in grazia la pronuncia della Soprintendenza. «Non spetta a noi decidere se è da demolire o se è di interesse storico - continua Busi - La situazione nuoce a lavoro, economia, affetti, salute. Ci hanno riportato indietro di due secoli».

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