Fuggì all’alt, era ubriaca: impiegata mantovana farà lavori utili alla società

di Roberto Bo
Pena alternativa per la donna che a marzo forzò un posto di blocco e speronò l’auto della polizia

Non si era fermata all’alt ed era fuggita dando origine a un inseguimento notturno da parte delle forze dell’ordine da Romanore alle porte di Mantova. Era spaventata per quella bottiglia di vino che si era appena scolata ma, soprattutto, temeva di avere ripercussioni sul luogo di lavoro.

Un’impiegata quarantenne di Mantova, dipendente di una ditta privata che offre servizi alle polizia locali mantovane in materia di violazioni al codice della strada, è tornata davanti al giudice per rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.

L’arresto

La donna era stata arrestata in flagranza di reato a marzo dagli agenti della squadra volante dopo un furioso inseguimento durato chilometri, da Cerese a Romanore e poi da Romanore alle porte di Mantova.

Durante la fuga aveva adottato un comportamento pericoloso sfrecciando ad alta velocità e invadendo la corsia opposta. Non solo: per sottrarsi al posto di blocco aveva danneggiato l’auto della polizia che cercava di sbarrarle la strada.

Le scuse a tutti

«Signor giudice chiedo scusa a tutti e mi vergogno per quello che ho fatto – aveva detto la donna in lacrime durante la direttissima di marzo – non so che cosa mi abbia preso. Quando ho visto la paletta dei carabinieri e della polizia non ho più capito nulla. Sapevo di aver bevuto e che avrei avuto ripercussioni sul posto di lavoro».

La donna, stando a quanto ricostruito in aula sulla base della deposizione di un agente della questura, non si era fermata all’alt dei carabinieri intorno all’una e trenta di notte. Era fuggita in direzione di Romanore e poi aveva invertito la marcia verso Mantova. Durante le manovre aveva danneggiato un’auto della questura.

Alle porte della città una volante era riuscita a bloccarla e ad arrestarla. L’alcoltest aveva segnato una concentrazione di alcol nel sangue pari a 1,07 grammi per litro. Il 6 maggio in aula il difensore ha ottenuto di ammettere l’imputata ai lavori socialmente utili come pena alternativa.

Suggerimenti