Medici, flop del concorso per il pronto soccorso: quattro iscritti per 19 posti a Mantova

di Roberto Bo
Dopo lo stop di Bertolaso ai gettonisti e ai nuovi contratti con le cooperative, l’Asst corre ai ripari tentando l’arruolamento per i reparti di emergenza: ma i candidati arrivano con il contagocce

È un po’ come la corsa all’oro, salvo che il metallo prezioso questa volta ha preso le sembianze di un camice bianco. Merce rara, in questi ultimi anni, la specialistica di medico della medicina d’urgenza alla quale gli ospedali, tra cui anche Mantova, sta dando la caccia per colmare le troppe caselle vuote negli organici dei pronto soccorso delle strutture dell’Asst di Mantova. È così da anni, ma ultimamente la situazione si è appesantita dopo lo stop ai gettonisti in corsia imposto cinque mesi fa dall’assessore regionale al welfare Guido Bertolaso.

Lo stop ai medici gettonisti

Una doccia fredda per gli ospedali lombardi che per coprire tutti i turni nei reparti dell’emergenza urgenza hanno sempre fatto ricorso al reclutamento dei medici tramite le cooperative. Ma dopo lo stop a nuovi contratti, a febbraio le scoperture nei pronto soccorso degli ospedali di Mantova, Asola e Borgo Mantovano hanno disegnato una carenza pari a diciannove medici.

Subito i nuovi concorsi

A quel punto i vertici dell’Asst avevano lanciato un concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato e a tempo pieno di diciannove posti di dirigente medico nella disciplina di medicina d’emergenza-urgenza.

«Abbiamo sempre sopperito al deficit del personale senza ridurre lo standard di presenza in tutti i nostri pronto soccorso, anche d’estate»

Il bando riguarda prevalentemente medici con specializzazione in medicina d’urgenza ma, vista la scarsità di camici bianchi con questo profilo, la normativa ha consentito una scappatoia aprendo le porte anche a chi non ha la specializzazione e agli studenti al secondo anno della specialistica. Il 28 marzo era fissato il termine ultimo per inoltrare la domanda e partecipare al concorso pubblico da vincere attraverso il colloquio con la commissione esaminatrice e i requisiti necessari.

Poche domande

Ebbene, entro la scadenza, a fronte della necessità di reclutare diciannove nuovi medici a tempo indeterminato, all’Asst sono pervenute solo quattro richieste di partecipazione.

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Una è arrivata da un medico che possiede la specializzazione in medicina d’urgenza, gli altri tre sono invece candidati in possesso del terzo requisito: l’esperienza triennale nei servizi dell’emergenza urgenza del servizio sanitario nazionale.

«L’obiettivo è di avere un organico stabile tutto a tempo indeterminato. E per questo continueremo a bandire i concorsi»

I quattro candidati, ovviamente, sono stati tutti ammessi al concorso. Ora la speranza di tutti è che effettivamente si presentino al concorso e non facciamo come tanti altri loro colleghi che si erano iscritti e non si sono mai visti.

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Gli altri contratti a tempo

Certo quattro nuovi medici in uno scacchiere che vede diciannove caselle vuote non riusciranno a risolvere la carenza di camici bianchi nei pronto soccorso. Consapevoli che il concorso pubblico indetto a febbraio non avrebbe dato tutti i frutti sperati, il direttore generale dell’Asst Anna Gerola ha firmato una serie di decreti per attirare in ospedale gli ex gettonisti attraverso incarichi di lavoro autonomo da destinare a 118, pronto soccorso, ginecologie, pediatrie e reparti di radiologia-diagnostica. All’appello avevano risposto in venticinque, tutti professionisti che in passato avevano già lavorato per gli ospedali dell’Asst.

La corsa al reclutamento quindi prosegue, anche perché alcuni contratti di esternalizzazione (leggi gettonisti, ndr) sono già scaduti a fine febbraio. E altri, soprattutto quelli che hanno permesso ai reparti di rianimazione e pronto soccorso di mantenere la normale turnistica e i livelli minimi di assistenza, termineranno a giugno.

La dirigenza

Sul tema la Gazzetta ha interpellato Anna Gerola, direttore generale dell’Asst. «Il concorso pubblico è per 19 posti. Al momento si sono iscritti in quattro. Questo non significa che mancano quindici medici nei pronto soccorso, perché nel frattempo abbiamo fatto altre assunzioni a tempo determinato con contratti di libera professione. Certo, l’obiettivo è di avere un organico stabile tutto a tempo indeterminato. E per questo continueremo a bandire i concorsi». «I medici - sottolinea Massimo Amato, primario del pronto soccorso del Poma - nel nostro ambito sono storicamente pochi e non è una novità, ma da parte nostra abbiamo sempre sopperito al deficit del personale senza ridurre lo standard di presenza in tutti i nostri pronto soccorso, anche d’estate».

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