Muore e lascia i figli piccoli. Ad accudirli sarà la nonna: ma dal Marocco niente visto per Mantova

L’odissea di una famiglia: il padre da solo non riesce a gestire i bambini che hanno otto, dieci e quattordici anni

Da due mesi sta cercando di dare a tre orfani di madre una nonna che possa accudirli e garantire una crescita armonica dopo la grave perdita in famiglia. Ma la nonna vive in Marocco e i tre nipotini, tutti cittadini italiani che hanno dagli otto ai quattordici anni, abitano a Mantova.

Richieste cadute nel vuoto

Al momento non sono servite a nulla le e-mail e le telefonate dell’avvocato Massimiliano Sarzi Sartori all’ufficio visti di Casablanca e al console generale dell’Italia in Marocco. Per raggiungere i tre nipoti alla nonna serve il visto che a quanto pare risulta difficile, se non impossibile, ottenere.

La morte dopo l’intervento

La madre dei tre bambini è morta il 4 marzo all’età di 47 anni dopo un intervento in ospedale. Ad accudire i minori è rimasto solo il padre che però incontra grosse difficoltà perché per mantenere la famiglia deve lavorare. La suocera dal Marocco si è resa subito disponibile ad emigrare in Italia per stare vicino ai nipoti, tutti minorenni, che ora non hanno più una madre.

I tentativi del legale

«Ho chiesto all’ufficio visti di Casablanca - spiega il legale mantovano a cui la famiglia si è rivolta - di fissare un appuntamento per rilascio del visto di ingresso in Italia a favore della nonna dei bambini, un signora di settant’anni. La figlia defunta ha lasciato tre figli minori, di otto, dieci e quattordici anni, attualmente accuditi dal padre con l’aiuto degli amici e dei vicini di casa».

Dal Marocco silenzio

La prima istanza è caduta nel vuoto, dal Marocco nessuna notizia. Numerosi i tentativi telefonici di mettersi in contatto con l’ufficio visti di Casablanca: dopo alcuni squilli senza risposta la telefonata viene interrotta. Inviati anche tutti i documenti di identità dei vari soggetti, lo stato di famiglia e il certificato di morte della donna. L’avvocato ha quindi scritto al console generale dell’Italia in Marocco, facendo presente la situazione famigliare e allegando alla mail la relazione della dirigente dei servizi welfare del comune di Mantova sullo stato della famiglia, definita «…perfettamente integrata e conosciuta ai servizi ma del tutto autonoma».

L’appello del Comune

Nella relazione si legge anche «in una prima fase emergenziale la famiglia ha potuto contare sull’aiuto dei vicini di casa e della rete amicale, ma è del tutto evidente sotto il profilo sociale che occorre con urgenza assicurare ai minori una figura adulta di riferimento da reperire nella rete familiare per garantire una crescita armonica dei ragazzi. Questo servizio auspica che la domanda di visto della nonna possa essere accolta quanto prima». Ma nonostante le ripetute istanze, anche telefoniche, dal Marocco ancora nessuna risposta.

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