Maria, 99 anni, testimone di un’era che non c’è più: «Allevavo i bachi da seta»

Originaria di Mosio di Acquanegra, abita da tempo a Casatico di Marcaria dove ancora realizza ricami esposti di recente in una mostra

Compie oggi (23 ottobre) 99 anni Maria Tognini, originaria di Mosio, frazione di Acquanegra sul Chiese (ora residente a Casatico), paese che, di recente, ha ospitato la mostra dei ricami che la donna realizza ancora oggi, ogni pomeriggio, davanti alla propria finestra. Tuttavia, questa passione, che un tempo è stata anche un lavoro, accanto al marito, la vede protagonista anche di un'altra storia, che è memoria delle radici di chi abita in questa terra: i bachi da seta. La donna, infatti, allevava i bachi da seta, ad Acquanegra, «e poi li vendevo, portando i soldi a Mantova, davanti all'edificio delle Poste, dove c'era la sede del Consorzio» ricorda Maria. Una storia che si intreccia con quella dei migranti. «Avevo imparato a lavorare la seta dei bachi, che allevavo da tempo, grazie ad un'amica che era emigrata in Francia. Qui si andava per lavorare la seta dei bachi. Lei era tornata, aveva cinque persone che lavoravano per lei. Così, visto che allevavo i bachi, e già ricamavo, mi ha insegnato a tessere la seta dei bachi, e poi a lavorarla».

Un racconto, quella di Maria, che ricorda con grande lucidità. «Si facevano crescere i bachi, dopo aver messo la uova nella carta, bucata. Una volta nati, serviva alimentarli con le foglie di gelso (pianta molto diffusa in tutto l'Alto Mantovano proprio per questo motivo ndr), poi, prima che si trasformassero in farfalla, si doveva far morire il baco. A quel punto di faceva bollire il bozzolo, poi con strumenti adatti, si tiravano fuori dall'acqua bollente e iniziava la lavorazione. I fili erano sottili, serviva metterli insieme, e qual punto di poteva lavorare il filato».

Maria ha ancora centri tavola, ma anche una coperta realizzata con quella seta, oltre a conservare un gomitoli di questa seta. Oggi, spegnerà 99 candeline, dopo aver lavorato nel pomeriggio al suo tombolo, in compagnia della sua famiglia. Testimone lucida di una passato lontano, che è nel Dna dell'Alto Mantovano.

Suggerimenti