Locomotiva caduta nell’Oglio durante la guerra: via alle manovre di recupero a Marcaria

Indagini della società del raddoppio ferroviario per procedere con la costruzione del nuovo ponte

Inizieranno lunedì 6 maggio le indagini per individuare l’esatta posizione di locomotore e carri ferroviari precipitati nel greto dell’Oglio il 4 novembre del 1944 ed inabissatosi nelle acque del fiume. Il ponte ferroviario a Marcaria fu infatti bombardato almeno cinque o sei volte e altrettante ricostruito dai tedeschi, o meglio da operai italiani (la Todt organizzazione del lavoro forzato) su ordine dei tedeschi.

La tragedia

Dopo un bombardamento avvenuto nell’ottobre precedente, il ponte rimase pericolante: fu allora che una locomotiva e il carrello porta carbone precipitarono nel fiume. Era il 4 novembre 1944 e nell’incidente, con il ponte che si trasformò in una trappola mortale, persero la vita l’aiuto macchinista Nello Damiani, di 39 anni, e il macchinista Angelo Fincato, di 45 anni costretti dai tedeschi a salire sul treno nonostante si fosse a conoscenza delle precarie condizioni del ponte. La locomotiva è ancora sott’acqua ed è riemersa con le grandi siccità degli ultimi anni mentre i tre carrelli carichi di carbone furono recuperati anni dopo la tragedia.

La società consortile Bozzoliana (Pizzarotti-Saipem-Icm) , che si occupa per conto di Italferr del raddoppio ferroviario Mantova-Codogno ha prevista la demolizione e il rifacimento del viadotto sul fiume Oglio, recentemente bonificato dalla presenza di bombe d’aereo. Nell’ambito di questi lavori è previsto anche il recupero della storica locomotiva .

Per poter procedere alla rimozione, si inizierà con una indagine geomagnetica per individuare non solo l’esatta posizione, ma anche il volume del mezzo, che va estratto dalle sabbie nelle quali è sprofondato. Molti i ricordi che si tramandano di quella tragedia.

Il monumento

Un monumento è stato costruito all' inizio degli anni ‘70 dai ferrovieri di stanza a Marcaria, tra i quali il testimone della tragedia Luigi Pognani ed è costituito da un respingente, una ruota da carro, tre spezzoni di rotaia e un palo con riportati i nomi dei due ferrovieri che persero la vita, precipitando con la locomotiva nel fiume.

Francesco Romani

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