La compagna maltrattata cambia versione in tribunale a Mantova: «Lo amo»

L’uomo a processo anche per rapina e lesioni: lei ridimensiona e lui viene condannato a 5 anni e 4 mesi per furto con strappo

È finito davanti al giudice per maltrattamenti nei confronti della compagna, per rapina del cellulare, che le aveva sottratto mentre cercava di chiamare i carabinieri, e per lesioni.

Ma nel corso delle udienze la compagna ha iniziato dare una versione totalmente diversa da quella resa ai carabinieri in sede di querela. «Lo amo, stiamo bene insieme e quando litighiamo c’è chi le dà e chi le prende». E per quelle lesioni di sette giorni la donna non aveva mai sporto querela.

La sentenza

Alla fine l’imputato, un 33enne residente a Castel d’Ario, è stato assolto per i maltrattamenti sulla base della nuove versione fornita dalla compagna e per le lesioni non si è potuto procedere per la mancanza della querela. Pena pesante, invece per l’accusa di rapina, trasformata in furto con strappo ai danni della donna: 5 anni e 4 mesi di reclusione appensantiti per la recidiva.

L’episodio

Tutto era successo nel luglio del 2023 quando i carabinieri della stazione di Castel d’Ario erano dovuti intervenire due volte nel giro di poche ore. Per l’atteggiamento violento nei confronti della compagna di 35 anni era scattata subito la procedura di “codice rosso”, la legge entrata in vigore per assicurare una maggiore tutela alle vittime di reati di violenza domestica e di genere.

Ma la sera stessa del primo intervento i carabinieri, questa volta i colleghi della stazione di Roverbella, erano dovuti accorrere nuovamente allo stesso indirizzo dietro segnalazione al 112 dei vicini di casa della coppia.

Nel secondo intervento i carabinieri avevano proceduto all’arresto dell’uomo. Nel corso del processo i fatti sono stati ridimensionati dalla compagna e ieri è arrivata la condanna solo per il furto con strappo.

Roberto Bo

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