L’ondata di piena nel Mantovano fa chiudere il ponte in chiatte di Torre d’Oglio

Colmo atteso giovedì. Sul Secchia superato il secondo livello di allerta nel tratto mantovano. Golene allagate e argini monitorati

Superlavoro di Agenzia per il Po, Consorzi di bonifica e Protezione civile per monitorare e controllare il passaggio dell’ondata che sta transitando i queste ore nel Po, alimentata dagli affluenti anch’essi in piena. Nel Viadanese, la Provincia ha dovuto chiudere anzitempo il ponte in chiatte di Torre d’Oglio, che ormai era sommerso dall’acqua. Chiusa anche la strada di arroccamento di Borgoforte.

La piena del Po nel Mantovano vista dal drone

Nella Bassa invece a preoccupare sono i fiumi appenninici, il cui andamento è imprevedibile con rialzi improvvisi. Il Secchia, che nel Mantovano transita per Moglia, Quistello e San Benedetto, dove sfocia nel Po.

All’idrometro di Bondanello di Moglia il fiume è salito sino a 7,15 metri sopra lo zero, crescendo al ritmo di tre metri al giorno. Gli allagamenti a monte, nel Modenese, e l’apertura delle casse di espansione ha rallentato l’ondata di piena che è rimasta sostenuta solo alla foce, allagando le golene incontrando il “muro d’acqua“ del Po. Anche l’Oglio ha superato io primo livello d’allarme a Marcaria, mentre il Po è oltre il primo livello di guardia in tutta l’asta mantovana.

Colmo in transito

A Borgoforte la quota ieri sera si è attestata a cinque metri e mezzo sopra lo zero, con tendenza a stabilizzarsi almeno per la giornata di oggi.

I canali del Mincio a Grazie gonfi d'acqua visti dal drone

Una condizione di attenzione che ha richiesto manovre d’emergenza da parte dei Consorzi di bonifica della Bassa, attenti a far evacuare il più velocemente possibile le acque per evitare fenomeni di rigurgito. Consistente il lavoro del Consorzio Emilia centrale che ha manovrato a Boretto riempiendo gli invasi per creare una controspinta alla forza del Po ed evitare il cedimento delle paratoie.

Attivate anche le pompe idrovore dell’impianto di San Siro di San Benedetto Po, che evacuano in Secchia le acque dei canali di drenaggio di una vasta area mantovana ed emiliana. Chiuse anche le paratie dell’impianto di Bondanello Il tutto sotto la vigilanza della Protezione civile, attenta a perlustrare la base degli argini per individuare eventuali tane di animali selvatici in grado di indebolire i terrapieni arginali. Un lavoro meticoloso ed essenziale visto i cedimenti di arginelli hanno punteggiato le campagne

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