Insegnante processato per stalking, la sorella dell’ex moglie: «Lei vive ostaggio della paura»

A processo un docente 60enne che tempesta la donna di messaggi. La sorella: esce solo con lo spray al peperoncino. Un amico: ha paura di tutto

«Era terrorizzata, preoccupata per la sua incolumità. E come poteva non esserlo, quando lui le mandava un video del massacro in Australia, o quello di un magistrato che diceva “Finché morte non vi separi”?. Aveva paura di stare sola, di uscire, di tutto. Anzi, non aveva, ha».

È stato il vecchio compagno di università, l’amico di sempre, quello che le telefona quasi tutte le sere mentre rientra dal lavoro, e la trascina fuori a pranzo due volte al mese e raccoglie i suoi sfoghi, a raccontare l’incubo di questa donna che ha portato in tribunale l’ex marito, un insegnante 60enne, di Commessaggio, difeso dall’avvocato Andrea Pongiluppi, con l’accusa di stalking. «Vive isolata, sempre angosciata dalla paura di incontrarlo, la sua non è più vita». Incalzato dalle domande dell’avvocato Viviana Torreggiani, che assiste la donna, l’uomo ha ripercorso la storia della coppia, che ha seguito fin dall’inizio. «Lo aveva sorpreso in auto con l’amante, ed erano cominciate, ovviamente, le liti. La tensione tra loro si era acutizzata tantissimo, una volta mi ha chiamato confessandomi che lui le aveva perfino messo le mani al collo. Fino a quando lui se n’è andato di casa».

Ma i guai, invece di sciogliersi, si sono ingigantiti, perché il marito, diventato ex, nonostante l’evidente interesse per altre relazioni, ha cominciato a perseguitarla. «La tempestava di messaggi, dalla mattina alla sera, in cui alternava frasi gentili, presentate come offerte di pace, a insulti e minacce». Un’altalena che l’ha minata nel profondo.

A raccontare, pur spezzettate da esitazioni, buchi di memoria e reticenze, lo stato di profonda angoscia in cui continua a versare la donna è stata la sorella, che ha vissuto nella casa di famiglia dove abitava anche la coppia con i due figli. «Lei ha la passione per il jogging, e da quando è cominciato questo calvario quando esce porta sempre con sé lo spray al peperoncino. Alcune volte l’ha incontrato per strada, e si è molto spaventata perché lui l’ha seguita. Mia sorella era una donna forte, mentre adesso vive nella paura».

E la paura tiene in ostaggio tutta la famiglia: «Prima l’accesso a casa nostra era libero, ora abbiamo messo il telecomando per il cancello e le telecamere. Temiamo che lui entri, come aveva già fatto».

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