Il racconto dell’ex ferroviere di Marcaria: «Non avevamo capito che erano ordigni»

Luigi Pognani nel 1945 aveva sedici anni. Ora due di quelle bombe sono state ritrovate e fatte brillare
<p>L&#39;ex ferroviere Luigi Pognani</p>
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Luigi Pognani nella vita ha fatto il ferroviere, ma a sedici anni, nel 1945 era cavatore di torba nelle valli di Marcaria. E quella primavera del 1945 non se l’è mai scordata.

«Di aerei americani ne avevamo visti anche prima - racconta scavando in una memoria ancora lucida - ma si limitavano a lanciare dei volantini di propaganda per le truppe alleate. Quel giorno, quando nel cielo sono comparse le squadriglie, non ci eravamo preoccupati. Ma il numero dei velivoli cresceva. A un certo punto abbiamo visto i bombardieri sganciare».

«Dopo qualche secondo – continua – si sono uditi dei tremendi boati. Era l’esplosione degli ordigni con cui cercavano di distruggere il ponte ferroviario sull’Oglio. Alla fine di bombe ne sono cadute un centinaio. Non ci sono state vittime perché la zona era lontana dal paese, ma siamo comunque fuggiti tutti a casa. Da quel giorno tutti sapevano che nel terreno c’erano ancora delle bombe, le stesse che adesso sono state ritrovate con i lavori ferroviari».

Fatte brillare in un’ex cava le due bombe d’aereo della Seconda guerra mondiale ritrovate a Marcaria

L’anno prima del bombardamento, nel 1944, a Marcaria venne preso di mira un treno carico di armi e munizioni, colpito mentre attraversava il ponte in ferro che saltò per aria assieme al convoglio. Fu un'esplosione tremenda con i vagoni e la motrice finiti in acqua senza lasciare scampo ai due macchinisti.

E il 29 novembre del ’44 alla stazione ferroviaria di Marcaria arrivò un treno merci composto da quindici carri, scortato da militari tedeschi. Il capostazione controllò il rapporto sul contenuto dei convogli: materiale esplosivo. Era tempo di guerra e anche i ferrovieri, per legge, venivano considerati alla stregua di militari, cosa che li costringeva al segreto. Invece fecero spostare il convoglio, salvando il paese.

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