Il ponte di Torre d’Oglio chiude per due mesi

Dall’8 aprile lavori per sostituire due barche di cemento con quelle in acciaio. Previsti anche i portali per fermare i Tir
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Ponte di Torre d’Oglio: arrivano le chiatte in acciaio, con l’obiettivo di migliorare la funzionalità dell’infrastruttura e minimizzare le chiusure in caso di secca. I lavori di riqualificazione, che comporteranno la chiusura del ponte, partiranno l’8 aprile e si completeranno nel giro di 60 giorni.

La Provincia coglierà l’occasione per posizionare portali agli ingressi del ponte, così da impedire il passaggio dei Tir. L’intervento è stato annunciato ieri alla popolazione, nel corso di due incontri pubblici a San Matteo e a Cesole. Alle riunioni sono intervenuti il presidente della Provincia Carlo Bottani col dirigente dell’area Lavori pubblici Antonio Covino e i sindaci di Viadana Nicola Cavatorta e di Marcaria Carlo Alberto Malatesta.

Le attuali chiatte del ponte sono in cemento. In caso di secca dell’Oglio, le stesse poggiano sul fondo del fiume; e il peso dei mezzi in transito sul soprastante assito potrebbe danneggiarle: per questo motivo, in quei casi, l’infrastruttura viene chiusa al traffico.

«L’intervento in programma – spiega pertanto Covino – andrà a migliorare la funzionalità dell’infrastruttura nelle fasi potenzialmente più critiche, quelle della magra del fiume». Le due nuove barche d’acciaio, che andranno a sostituirne altrettante di cemento, sono già pronte e ormeggiate in prossimità del ponte.

Il cantiere

Il cantiere si aprirà l’8 aprile e si chiuderà entro il 10 giugno. In quei due mesi il ponte resterà chiuso. I lavori riguarderanno smontaggio e riconfigurazione dell’impalcato, rimontaggio e pulizie. L’intervento costerà 700mila euro, coperti da un contributo regionale.

«Coglieremo l’occasione – nota Bottani – per allestire due sagome all’imboccatura delle ponticelle, così da impedire il passaggio ai mezzi pesanti che arrivano sin a lì nonostante l’abbondante segnaletica di divieto». Nelle settimane scorse, in più occasioni, incauti autoarticolati si sono andati a incastrare nel ponte, bloccando il traffico per ore sino alla loro “liberazione”.

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