Fotovoltaico nell’ex Facep di Soave: la proposta divide la frazione di Porto Mantovano

di Elena Caracciolo
La ditta Gabogas ha presentato un progetto al Comune per quasi diecimila pannelli nell’area dell’ex fabbrica

Quasi 10mila pannelli fotovoltaici nell’area dell’ex Facep a Soave di Porto Mantovano. È quanto contenuto nella proposta presentata all’amministrazione dalla ditta Gabogas 2 Srl proprietaria dell’ambito di trasformazione e che è stata seguita da una delibera dell’atto di indirizzo da parte della giunta. Si tratta di un atto non vincolante, perché il futuro sindaco potrà cambiare parere rispetto quello favorevole dato dal Comune, e che nel frattempo sta facendo discutere gli abitanti della frazione.

Il perché della proposta

«L’atto di indirizzo ha l’obiettivo di mettere sul tavolo un’alternativa concreta alle previsioni contenute nel Pgt per il comparto, un ambito da destinare allo sviluppo prevalentemente residenziale – chiarisce, dopo essere stato interpellato, il vicesindaco Pier Claudio Ghizzi - Negli ultimi tredici anni quelle previsioni non si sono attuate e, come sostenuto dal proprietario, non ci sono le condizioni di mercato perché si attuino nell’immediato futuro, con il reale rischio che l’area rimanga così». La proposta, che la giunta ha accolto, riqualificherebbe una porzione di territorio. «E’ un’area che oggi è dismessa e degradata e il progetto contribuirebbe a migliorare l’assetto urbanistico di tutta la frazione. Dello stesso avviso sono stati altri enti tra cui la Soprintendenza dei beni culturali e del paesaggio di Mantova e il raggruppamento Carabinieri biodiversità, gestore di Bosco Fontana, con i quali il proprietario si è confrontato».


Opere compensative

La giunta ha impegnato Gabogas nella realizzazione di opere compensative. «Interventi che vanno nella direzione di migliorare e potenziare i servizi della frazione, come l’asfaltatura della strada fino all’incrocio con via Nuvolari, il completamento della ciclabile all’ingresso e l’impegno a dar vita, con l’amministrazione, ad una comunità energetica a favore dei cittadini».

La palla alla Provincia

L’eventuale rilascio dell’autorizzazione unica alla costruzione e all’esercizio dell’impianto è in capo alla Provincia di Mantova, «salvo gli esiti positivi delle procedure di carattere ambientale. E l’atto assunto dalla giunta lascia comunque spazio di manovra ai nuovi amministratori che si insedieranno al termine dell’imminente consultazione elettorale, che potranno decidere se confermare l’indirizzo dato oppure fare altre valutazioni».

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