Ecco gli edifici pubblici in degrado a Mantova: solo un’ex chiesa forse ha un futuro

San Cristoforo è stata affidata a un’associazione: aprirà il giardino per fare eventi. E l’ex presidio militare tornerà al Demanio
12-March-2020._Foto ex caserma Montanara e curtatone in largo XXIV, Mantova, Italia, Mantova Photo Nicola Saccani
12-March-2020._Foto ex caserma Montanara e curtatone in largo XXIV, Mantova, Italia, Mantova Photo Nicola Saccani
12-March-2020._Foto ex caserma Montanara e curtatone in largo XXIV, Mantova, Italia, Mantova Photo Nicola Saccani
12-March-2020._Foto ex caserma Montanara e curtatone in largo XXIV, Mantova, Italia, Mantova Photo Nicola Saccani

Palazzi di proprietà pubblica vuoti che portano degrado in città. Accanto ad altri, sempre pubblici, abbandonati da tempo, che hanno trovato il modo di ritornare a nuova vita. Siamo alle solite. A Mantova i beni dello Stato e delle sue articolazioni, faticano ad essere recuperati una volta dismessi dalle loro funzioni. I casi sono molti. Si va dalla caserma Curtatone e Montanara di largo 24 Maggio all’ex casello idraulico di viale Montegrappa, da palazzo Ippoliti, in via Fratelli Bandiera, all’ex chiesa di San Cristoforo per citare i casi più emblematici. Tutti edifici di migliaia di metri quadrati, costosi se mantenuti vuoti. Costosi anche da recuperare.

L’ex chiesa

Partiamo dalle buone notizie. L’ex chiesa di San Cristoforo, edificata nel 1479 nel luogo dove fin dal 1279 c’era l’oratorio di Sant’Anna, all’angolo tra via Giulio Romano e via Acerbi, è uno dei casi di valorizzazione dei beni pubblici giunti felicemente in porto. Il proprietario, l’Agenzia del Demanio, nel 2023 ha dato in concessione la chiesa, il giardino e l’alloggio situato al primo piano dell’adiacente settecentesco palazzo del Carmelino all’associazione Amici di palazzo Te e dei musei di Mantova che si è impegnata a valorizzarla. Un primo obiettivo è stato centrato e nel prossimo mese di giugno verrà inaugurato il giardino che sarà aperto alla cittadinanza per visite guidate e concerti. Per la sistemazione e la manutenzione di questo spazio verde gli Amici di palazzo Te hanno coinvolto i detenuti della casa circondariale di via Poma mentre per l’esecuzione di alcuni interventi sugli apparati decorativi si sono affidati agli allievi della scuola laboratorio e conservazione dei beni culturali degli istituti Santa Paola.

Il casello idraulico

L’edificio di due piani si trova in viale Montegrappa e ha una destinazione residenziale. L’agenzia del Demanio, proprietaria dell’immobile, nel 2021 lo ha messo all’asta ma la gara è andata deserta (era la seconda volta dopo la prima nel 2019). Ci riproverà quest’anno. L’immobile è composto da due garage al piano seminterrato e da due appartamenti (uno al piano terra e uno al primo piano). L’edificio è abbandonato da tempo e ha destinazione residenziale da quando, anni fa, era stato dismesso da Aipo e trasferito al Demanio.

L’ex caserma

In largo 24 Maggio, accanto al Famedio, c’è l’ex caserma Curtatone e Montanara, fino alla fine degli anni 90 sede del presidio militare. Da più di vent’anni è vuota e quasi lasciata al suo destino dal ministero della difesa che l’aveva ricevuta in uso dall’Agenzia del Demanio, rimasta proprietaria. Il tempo e l’incuria hanno provocato il distacco di ampie porzioni di intonaco dalle facciate che danno su una strada trafficata e battuta dai turisti (si trova lungo il percorso del principe che va da palazzo Ducale a palazzo Te). Le impalcature, che ormai costituiscono un motivo di decorazione delle facciate, ricordano a tutti la pericolosità dell’edificio nato sulle fondamenta del convento quattrocentesco di San Sebastiano.

Il ministero interviene con lavori minimali di manutenzione (gli ultimi l’anno scorso per un ammontare di 103mila euro), ma la volontà sarebbe quella di disfarsene proprio per gli alti costi che comporta mantenere l’ex caserma. Anche se di passi concreti in questa direzione ne sono stati fatti pochi. Anche il Comune spinge per questa soluzione dopo aver concesso il cambio di destinazione d’uso e trasformato l’edificio in residenziale (con la possibilità di insediare negozi di vicinato). Un paio di anni fa il sindaco Mattia Palazzi, all’allora ministro della difesa Guerini, aveva avanzato la proposta di trasferire nell’ex caserma, opportunamente ristrutturata, il comando provinciale dei carabinieri, la cui attuale sede di via Chiassi, di proprietà della Provincia, è costantemente nei piani di dismissioni dell’ente. L’idea sembrava piacere all’Arma ma poi, con il cambio di governo e del ministro, su questa ipotesi è calato il silenzio. L’ex caserma, però, ritornerà in possesso del vecchio proprietario, l’Agenzia del Demanio. A comunicarlo lo stesso ministero: «È attualmente in itinere la relativa restituzione all’Agenzia del Demanio, che ne esercita la proprietà - si legge in una nota - per finalità e impieghi da parte di altre amministrazioni dello Stato in corso di definizione».

Palazzo Ippoliti

Si trova in via fratelli Bandiera e per 63 anni, fino al 2008, è stata sede della Gazzetta di Mantova. Palazzo Ippoliti è di proprietà di Cassa depositi e prestiti ed è vuoto da almeno quindici anni. È un edificio storico (risale al seicento, con decorazioni del periodo e uno scalone in marmo del settecento all’interno e un teatro cosiddetto arcadico nel cortile). C’erano state delle trattative private per la vendita, ma non si sono mai concretizzate. Per i lavori di manutenzione ordinaria, la Cassa depositi e prestiti si avvale della società Soprint di Mantova: il modo per evitare che il degrado si impossessi di un immobile nel cuore del centro storico.

Sandro Mortari

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