«È lui l’uomo della foto», riconosce chi la violentò

Quando aveva 17 anni la ragazza era stata convocata per una prova di lavoro, ma l’imputato le aveva usato violenza

«E’ lui, è quello della foto numero 1». Lo ha riconosciuto senza titubanze, tra i volti dell’album mostrato dal Pm. Poco prima lo aveva descritto: sui 40 anni, trasandato, basso di statura e in carne, con pochi capelli e una barbetta sgarrupata, il naso a patata. È l’imputato l’uomo che nel giugno del 2018 con la scusa di sottoporla a una prova prima di assumerla come assistente agli anziani, le aveva usato violenza.

L’accusa

L’uomo, un 34enne di Asola, (di cui omettiamo le generalità a tutela della vittima ndr) è stato portato in tribunale con l’accusa di prostituzione minorile, ma ieri il Pm Gianlorenzo Franceschini ha modificato il capo d’imputazione in violenza sessuale. La giovane, dopo il riconoscimento che inchioda l’imputato, che era già stato identificato con le indagini, ha aggiunto di essere stata contattata dall’uomo dopo l’inizio del processo: «È venuto sotto casa mia a minacciarmi, ha rotto una finestra e mi ha accusato di volere dei soldi»

Il fatto

La ragazza era stata agganciata su Facebook, con l’offerta di un lavoro ben pagato, a contatto con le persone, e vicino a casa. E lei c’era cascata. Si era presentata all’appuntamento all’ospedale di Asola per un primo colloquio, le è stata chiesta una prova pratica, che il sedicente datore di lavoro avrebbe pure dovuto pagarle. Sembra inserito nell’ambiente, e si dà arie da medico. Le chiede di seguirlo in un ambulatorio, che però in realtà è un bagno. Una volta dentro alla stanza, chiude la porta a chiave, e si spoglia completamente. Le dice che lo fa per spiegarle esattamente che manovre dovrà effettuare sugli anziani. Poi le chiede di masturbarlo. Terminata l’opera, le fa indossare i guanti e le ordina di fargli un clistere, «una cosa che dovrai fare spesso, devi imparare a usare gli strumenti». La ragazza esegue. Le annuncia che le pagherà 300 euro per la prova. Che la ragazza non vedrà mai. Perché lui sparisce. La blocca su WhatsApp, dove lei gli scrive più volte per chiedergli i soldi, e non risponde più al telefono. Per la prossima udienza, fissata al 14 ottobre, i giudici hanno ordinato la presenza dell’imputato, difeso dall’avvocata Maddalena Grassi. L’uomo però al momento è irreperibile.

Rossella Canadè

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