Cartiera di Mantova: per i 73 lavoratori altra cassa integrazione

di Monica Viviani
Ancora due mesi di ammortizzatore sociale e poi basta, breve ripartenza prevista a giorni, a giugno il piano industriale

Altri due mesi di cassa integrazione per i lavoratori della cartiera Pro-Gest di Mantova: si tratta dell’ultima tranche, dopo la quale sarà esaurito il pacchetto disponibile di ammortizzatore sociale ordinario. Intanto, mentre si parla di una breve ripartenza produttiva a maggio, resta l’attesa per la presentazione del nuovo piano industriale del gruppo. Annunciato per giugno, da lì si capirà il futuro della fabbrica sospesa e soprattutto dei suoi 73 addetti.

Nuova cassa integrazione

Si è svolto venerdì l’esame congiunto tra azienda e sindacati per l’ulteriore proroga della cassa integrazione ordinaria. Erano presenti l’amministratore delegato Francesco Zago e le Rsu Giovanni Carra e Andrea Pezzini insieme alla segretaria provinciale della Slc Cgil Alessandra Grossi. Il ricorso alla cassa integrazione è iniziato l’estate scorsa e le motivazioni sono sempre le stesse: andamento negativo del mercato in cui la società opera e i conseguenti risvolti sul piano produttivo che continuano a imporre una contrazione dell’attività a causa della flessione degli ordini. Questo significa che quando domani scadranno le ultime tredici settimane di cassa integrazione ordinaria, per i 73 dipendenti scatteranno altri due mesi di ammortizzatore sociale da utilizzare nei periodi di sospensione dell’attività.

Produzione a singhiozzo

È dal settembre del 2022 che la produzione in via Poggio Reale procede a singhiozzo con continui stop and go. Al momento la macchina continua è ferma dopo essere ripartita l’8 aprile per una decina di giorni. Come riportato dai sindacati all’assemblea dei lavoratori convocata subito dopo l’incontro con l’azienda, una nuova ripartenza di due settimane è prevista a giorni. «Restiamo in attesa di conoscere il piano industriale annunciato - dichiara la segretaria della Slc Cgil Alessandra Grossi - confidiamo che qualsiasi decisione verrà presa per lo stabilimento, sarà di rilancio e per la salvaguardia di tutti i posti di lavoro. Nessuno deve essere lasciato indietro».

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