Campo Croce Rossa, il sindaco di Castiglione replica: «La Cri non ce l’ha chiesto»

Il sindaco: «Nessuno ci ha chiesto di allestire l’accoglienza, ma con Solferino la rivalità è solo anacronismo»
vincenzo bruno copyright
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È destinata a far discutere la decisione di Croce Rossa di spostare, dopo cinque anni, il campo base dei volontari che partecipano alla Fiaccolata del prossimo 22 giugno dal territorio di Castiglione delle Stiviere a quello di Solferino, dove il campo era stato per i primi precedenti cinque anni.

Il sindaco di Castiglione Enrico Volpi, che era rimasto stupito della decisione, commenta e risponde anche alla minoranza che, con il capogruppo Maurizio Caristia, aveva criticato l'amministrazione, ritenendo che quanto accaduto, in sintesi, denotava scarso interesse e capacità di dialogo con le istituzioni di Croce Rossa.

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«È sinceramente deprimente dover constatare come il dibattito cittadino abbia raggiunto un livello così basso sulla questione del luogo di realizzazione del campo della Cri, anziché focalizzare la propria attenzione sui significati della manifestazione e sui valori che veicola pace, solidarietà, fratellanza. Non dovrebbe davvero esistere “differenza” tra Castiglione e Solferino, due comunità che sono ormai da tempo un tutt’uno legato dai valori di impegno per la pace e per il soccorso umanitario».

E prosegue: «Il metro di valutazione di un tale appuntamento di valore internazionale non può essere un microscopico e anacronistico campanilismo. Naturalmente e fortunatamente, il desiderio di rendersi pienamente disponibili, ogni anno, anima le comunità di Castiglione e di Solferino nell’obiettivo di rendere l’evento sempre più coinvolgente e rilevante».

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Mancata richiesta

«Se anche quest’anno Croce Rossa ci avesse richiesto di dedicare spazi per il campo saremmo stati ben lieti di impegnarci. Ma la nostra amministrazione è costantemente impegnata per offrire momenti di incontro e di crescita culturale e civile per la cittadinanza castiglionese e per quella del nostro territorio, con un forte e costante rapporto con la Croce Rossa e con il Museo della Cri. Questo sia che il campo annuale venga realizzato nei nostri confini comunali sia che in alternanza, come tradizione, venga allestito a Solferino».

E conclude: «Nessuna competizione, nessuna gara. Castiglione e Solferino accoglieranno come ogni anno le migliaia di volontari di Croce Rossa e i partecipanti alla fiaccolata nelle proprie strutture ricettive e con i propri servizi di supporto. Ma soprattutto con il proprio spirito di unità e di collaborazione. Chi si inventa casi e polemiche su una questione inesistente. lo fa perché non ha null’altro di serio da contestarci. Facciano pure, ma non offendano l’intelligenza dei castiglionesi e non sviliscano i valori di una espressione di impegno e di fede come è il rinnovarsi ogni anno della festa internazionale di Croce Rossa».

Ancora una volta il tema Croce Rossa sembra destinato ad un confronto dialettico fra i due comuni che, nel territorio morenico, sono stati teatro della nascita della grande associazione umanitaria.

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