Chi percorre la Statale 10 nota ancora poco i lavori del raddoppio ferroviario Mantova-Piadena. Avvicinandosi a Bozzolo appaiono terreni vuoti con buche di trivellazioni (bonifiche belliche) e reti arancione che delimitano gli interventi.
In realtà al di là del ritrovamento delle bombe nei giorni scorsi, è in movimento tutto il progetto che crea già un indotto positivo, pur mancando la massa di dipendenti che occuperanno il campo base. Le due bombe restano nel luogo di ritrovamento, recintato e segnalato, custodite dai carabinieri di Marcaria.
L’ex asilo Bozzetti ed ex Centro Medico di Bozzolo, abbandonato per anni con preoccupazioni sul futuro dell’edificio, ha ora nuova vita. Ieri, nei vari uffici in corso di arredamento, c’era una trentina di dipendenti tra impiegati e dirigenti de La Bozzoliana e delle ditte che realizzeranno il raddoppio. Aumenteranno ancora e saranno raggiunti da altri tecnici e funzionari di Italferr e Rfi. Pranzano alla Migross (stipulata una convenzione). Per ora si sono accasati dove capitava: le strutture ricettive sono poche e quelle cremonesi sono occupate dagli utenti del Circuit Cremona di San Martino del Lago.
Il cantiere, gestito da La Bozzoliana (capogruppo Pizzarotti, poi Saipem e Icm) e da Salcef, prosegue nelle fasi preliminari: recinzioni, risoluzione di interferenze con pubblici servizi, sondaggi ambientali e geologici. E va avanti da parte dei dipendenti della Gimac (alloggiati a Mantova) la bonifica di ordigni bellici, cui seguiranno le operazioni di collaudo da parte del genio militare.
In questi giorni Salcef ha terminato la demolizione della linea di contatto che alimentava i treni, ed ora sta rimuovendo i relativi sostegni tra le stazioni Bozzolo e Curtatone. A breve, sulla stessa tratta, inizierà lo smantellamento del binario e successivamente della massicciata ferroviaria.