Il punto nascite di Asola non riapre: manca ancora il personale

Bertolaso risponde alla terza interrogazione del consigliere Pd Carra: «Il reparto temporaneamente resta sospeso»

«Bertolaso dice no alla riapertura del punto nascite dell’ospedale di Asola».

È perentorio Marco Carra, consigliere regionale del Pd, che in queste ore dall’assessore regionale al Welfare ha ricevuto la terza risposta alle tre interrogazione presentate nell’arco di un anno sul futuro del reparto ospedaliero.

Reparto congelato

La Regione aveva sospeso temporaneamente il punto nascita di Asola nel primo periodo del Covid, mantenendolo chiuso anche successivamente per mancanza di personale e per i parti che non raggiungono ancora il minimo delle 500 nascite. In base alla risposta dell’assessore regionale, dunque, il punto nascita non riaprirà in in tempi brevi, anche se lo stesso assessore regionale scrive che la ricerca di personale adeguato continua lasciando accesa una speranza.

«Promesse mancate»

«La destra in Regione dimostra di essere distante dai cittadini - commenta Carra - e conferma di non avere a cuore la salute dei cittadini. I candidati della destra in Regione, di fronte alle richieste della comunità asolana e del territorio, avevano detto e promesso pubblicamente che il punto nascite chiuso in epoca Covid per rispondere a quella emergenza, sarebbe stato riaperto. A distanza di un anno e dopo ben tre interrogazioni la risposta è ancora negativa. La giunta di centrodestra, quindi, dice di no alla riapertura del punto nascite di Asola utilizzando argomenti molto deboli, inconsistenti, che non giustificano il mancato riconoscimento di un servizio e di un diritto». Il consigliere dem ricorda anche le promesse fatte in campagna elettorale che si rivolgevano ad un territorio con un bacino d’utenza di circa 80mila persone, provenienti dalle province di Mantova, Cremona e Brescia.

Il territorio chiama

«Le richieste del territorio vanno ascoltate - continua Carra- e occorre concedere in tempi brevi l’apertura del punto nascite, considerato che è sempre stato al di sopra degli standard previsti dalle norme e che solo nell’ultimo anno di apertura e per ragioni non imputabili alla domanda territoriale il reparto è stato di pochissimo al di sotto delle cinquecento nascite».

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