Ad Asola si candida anche Azzali: centrodestra spaccato

di Serena Marchini
L’avvocata corre con una lista senza simboli, ma ha l’appoggio di Fi e FdI. La Lega è divisa. Busi ancora incerto

È un centrodestra frammentato in tre parti, quello che si prepara alla corsa per le elezioni comunali di giugno, con pezzi dell’amministrazione comunale che ha governato in questi ultimi anni che si distribuiscono su fronti diversi e i tre partiti che non trovano la convergenza su un candidato.

Dopo la candidatura di Romanelli, ora è la volta di Azzali, mentre il sindaco Busi aspetta e osserva.

Cristiana Azzali

È il nome dell’avvocata e presidente della casa di riposo l’ultimo, in ordine temporale, a uscire allo scoperto. La sua lista si chiamerà “Asola protagonista”.

«Ero stata contattata tempo fa e ora ho sciolto le riserve – racconta – La mia posizione è sempre stata di rimanere distante dalle diatribe dei partiti. Non buttiamo quello che ha fatto l’amministrazione uscente perché ha lavorato, però vorrei un approccio più partecipato e comunicativo».

Due partiti su tre del centrodestra – Forza Italia e Fratelli d’Italia – la sosterranno, mentre la Lega appare spaccata.

Con Azzali ci sono due assessori su cinque della giunta Busi (Ambra Moretti e Nicolò Orsini), il consigliere Mattia Di Vito (Forza Italia) uscito dalla maggioranza in settembre e il consigliere di maggioranza Massimo Zani. A sostenere l’avvocata, che è anche presidente dell’associazione La Quadra, c’è poi la storica pediatra di Asola Marcella Ripamonti.

Moreno Romanelli

Il secondo pezzo del puzzle è quello rappresentato da Moreno Romanelli, da anni vicino alla Lega, che si è candidato sindaco con la civica “Più Asola”, anche questa per il momento senza simboli di partito.

Nella sua squadra ci sarebbero due ex esponenti della maggioranza che governa Asola dal 2019, che hanno lasciato le loro cariche in polemica con Busi in settembre: l’ex assessora alla cultura Cecilia Antonioli e l’ex capogruppo di maggioranza Annalisa Castelli.

Giordano Busi

Infine, c’è il sindaco in carica. «Al momento sto in panchina e osservo, sono deluso dai partiti del centrodestra», dice.

Nel 2019 Lega, Fi e FdI avevano appoggiato la sua candidatura. Poi sono venute le spaccature. Il passo indietro però non è una rinuncia a ricandidarsi: «Se ci fosse un progetto civico ci penserei».

Non hanno, invece, ancora espresso il loro sostegno a uno dei candidati gli esponenti della Lega in Comune: il vicesindaco Luciano Carminati, l’assessore Massimo Tozzo e il consigliere Luigi Benetti.

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