L’allarme di Ats di Mantova al convegno: «Tumori da amianto in aumento»

Tredici i casi di mesotelioma riscontrati tra i lavoratori lo scorso anno. I tecnici del servizio di prevenzione: «Troppi ritardi nelle bonifiche». Vietato dal 1992 il materiale killer continua a fare danni. L’esperto: «Il dato di fatto è che le esposizioni alle fibre purtroppo proseguono»

A più di trent’anni dalla sue messa al bando in Italia, l’amianto colpisce ancora. Nel solo 2023 sono stati tredici i casi di mesotelioma, il tumore alla pleura, riscontrati tra i lavoratori mantovani. Negli ultimi anni il numero di lavoratori che hanno manifestato questa patologia tipica dell’inalazione di fibre di amianto è aumentato rispetto ai primi anni Duemila. Una tendenza che non si giustifica nemmeno con i lunghi tempi di latenza (15-20 anni) di questa patologia. Il tema è stato affrontato nel corso del seminario organizzato da Ats Val Padana in vista della Giornata per la sicurezza sul lavoro (28 aprile). I dati esposti sull’andamento del mesotelioma tra i lavoratori mantovani dal 2000 al 2023 sono inquietanti.

Bonifiche in ritardo

«I casi sono aumentati a causa dei ritardi nello smaltimento e nella bonifica dell’eternit, le lastre di cemento-amianto utilizzato per decenni in edilizia _ ha detto il responsabile del servizio di prevenzione e sicurezza (Psal) di Ats a Mantova, Alberto Righi _ il mesotelioma rappresenta il 4% della mortalità per cancro. Purtroppo le esposizioni continuano». Va sottolineato che le esposizioni non riguardano solo i lavoratori, ma tutta la popolazione.

I numeri

Le fibre del materiale killer rilasciate da un tetto in eternit o da lastre abbandonate in qualche discarica abusiva possono essere respirate da chiunque. Dal 2018 allo scorso anno, il numero di casi per anno è andato dai dodici ai quattordici (escluso il 2021 con otto). Tra 2001 e il 2008 i casi erano compresi tra i sette e i dieci. Numeri che da soli non costituiscono una statistica ma che confermano come il fenomeno non sia in regressione.

Tra il 2012 e il 2023 sono stati 2.275 i lavoratori mantovani ad aver fatto domanda di iscrizione al registro Inail di personale esposto all’amianto: solo 438 le domande riconosciute.

Va detto però che Ats ha ugualmente convocato per accertamenti buona parte (857) dei lavoratori che si sono visti respingere la domanda. Tra i relatori, oltre al direttore generale di Ats, Ida Ramponi, gli operatori dello Psal, il dirigente Filippo Paluan e l’assistente Andrea Pizzamiglio, i tecnici dell’Inail Federica Paglietti, Alessandra Mutti e Gabriella Mutti, l’ex dipendente Belleli Doriano Piva e l’epidemiologo Paolo Ricci. Ricci, con Righi, costituì dal 1992 il primo nucleo anti-amianto dell’allora medicina del lavoro dell Asl.

Nicola Corradini

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