Marcaria

L’Agenzia delle entrate manda la multa a un agricoltore mantovano morto: gli eredi fanno causa e vincono

Il processo in tribunale a Mantova dà ragione ai figli e alla vedova: la cartella esattoriale irregolare era levitata a oltre 336mila euro

Hanno rischiato di dover pagare all’agenzia delle entrate, l’ex Equitalia, una cartella esattoriale di 336mila euro. Soldi in realtà non dovuti, visto che si trattava di una multa, oltre a interessi e mora, a carico del padre, mai notificata regolarmente. Hanno fatto causa all’Agenzia delle entrate, assistiti dall’avvocato Fabio Piccinelli, e l’hanno vinta. Ora l’ex Equitalia dovrà pagare tutte le spese legali e restituire i soldi, una piccola parte, per fortuna, che aveva già prelevato dai conti correnti pignorati.

La vicenda

Protagonista della vicenda che si è conclusa lunedì 6 maggio in tribunale a Mantova, davanti al giudice civile Andrea Bulgarelli, una famiglia di agricoltori di Marcaria, due fratelli, soci e amministratori di una società agricola, e la madre, affiancati dall’Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura. Nel novembre 2021 ricevono un’intimazione di pagamento di 336mila 415 euro per una cartella intestata al padre, che però risale al 2008. Il padre però era morto l’anno precedente, ma cionostante l’Agenzia delle entrate aveva notificato l’atto a lui, anche se il decesso era stato regolarmente registrato. Il debito, che risaliva a residui Agea, era riferito al periodo dal 1997 al 2001: e dopo la prima notifica a un defunto nel 2008 era aumentato, ovviamente, a dismisura.

L’aggressione ai conti

Visto che i familiari eredi non pagavano, e non avevano alcuna intenzione di farlo, dal momento che non avevano mai ricevuto una notifica corretta, l’agenzia delle entrate aveva cominciato ad aggredirli con atti esecutivi: era scattato il pignoramento dei loro conti correnti, dai quali erano stati prelevati circa 4mila euro ciascuno, tutto quello che c’era. Nonostante il tribunale, a cui gli eredi si erano rivolti, avesse subito sospeso la riscossione del credito in via cautelare. L’Agenzia delle entrate stava anche iscrivendo ipoteche sui loro beni mobili.

La sentenza

Ora il tribunale ha chiuso la vertenza, sottolineando che il decesso del padre era noto all’agenzia delle entrate, a cui gli eredi avevano presentato la dichiarazione di successione: e non può essere valida una notifica a una persona fisica defunta. Quindi il debito è prescritto.

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