A bosco Virgiliano la posa della pianta simbolo della pace

La cerimonia celebrata in un clima mondiale pesante. Le autorità: «Oggi siamo qui per alimentare la speranza»
Copyright 2022 Nicola Saccani, all rights reserved
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Un carpino bianco, destinato a crescere, portatore di un messaggio di pace: la “Giornata dei giusti” è stata celebrata ieri a bosco Virgiliano con la posa, accanto a quelli degli anni scorsi, di un giovane albero. La ricorrenza internazionale del 6 marzo, dedicata a quanti hanno saputo opporsi ai crimini contro l'umanità e ai totalitarismi, è avvenuta in un anno che ha sullo sfondo guerre che sembrano non finire.

«Ci lasciamo alle spalle i totalitarismi del Novecento ma non basta – ha sostenuto il presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti - viviamo in un mondo di crescente instabilità, con conflitti che hanno risvolti planetari. La parola ‘guerra’, che volevamo dimenticare, è tornata nel lessico quotidiano: la giornata di oggi ci deve ricordare, in particolare ai giovani, l’esempio di chi, in epoche passate e assai difficili, ha reagito».

«La situazione geopolitica mondiale è difficile e la forza della ragione e della diplomazia deve essere urlata. Oggi, qui, siamo portatori di speranza» ribadisce Carlo Bottani, nel doppio ruolo di presidente provinciale e sindaco di Curtatone. Davanti ai gonfaloni di Provincia e Comune di Mantova, gli enti promotori, erano presenti le autorità civili e militari: questore, prefetto, amministratori di Borgo Virgilio, Rodigo, Pegognaga, i vertici di esercito, polizia, carabinieri, vigili del fuoco, guardia di finanza, polizia locale, associazioni combattentistiche, Anpi, un testimone della divisione Acqui. Assente, per un disguido, la comunità ebraica: «Non è stata una scelta strategica, in Comunità erano fissati da tempo incontri importanti e non rinviabili» spiega Aldo Norsa sottolineando il valore della giornata.

Sullo sfondo l’Europa: Allegretti, prima di sciogliere la cerimonia, ricorda: «Sono stati annullati i confini che furono causa di due guerre ma non si vive di rendita, l’Europa ha bisogno di essere unita e di avere una propria forza armata con fini di pacificazione». L’albero piantato attorno all’aiuola del monumento a Virgilio crescerà: parla di speranza la coccarda che lo contraddistingue.

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