Israele attacca l’Iran: colpita una base militare a Esfahan

Esplosioni anche nel sud della Siria. Usa avvertiti: «Ma non abbiamo approvato la risposta». Critico il ministro israeliano della Sicurezza nazionale: «Attacco moscio»
Una foto di archivio del 30 marzo 2005 dell' impianto nucleare di Isfahan in Iran
Una foto di archivio del 30 marzo 2005 dell' impianto nucleare di Isfahan in Iran
Una foto di archivio del 30 marzo 2005 dell' impianto nucleare di Isfahan in Iran
Una foto di archivio del 30 marzo 2005 dell' impianto nucleare di Isfahan in Iran

Israele ha lanciato nella notte un attacco all’Iran, colpendo una base militare nella provincia di Esfahan, nella zona centrale del Paese. Lo spazio aereo su Teheran e in altre città è stato chiuso per alcune ore. Esplosioni sono state registrate anche nel sud della Siria, dove sarebbe stata colpita una postazione radar dell’esercito, mentre nel nord di Israele sono risuonate le sirene di allarme.

L’Iran ha ammesso di aver abbattuto dei droni, ma non missili, smentendo le notizie sulle grandi esplosioni. La risposta di Israele all'Iran è arrivata nel giorno del compleanno della Guida Suprema Khamenei, nato il 19 aprile 1939.

«Un segnale»

«Un segnale all'Iran che Israele ha la capacità di colpire all'interno del Paese». Lo ha dichiarato una fonte israeliana al Washington Post commentando l’attacco limitato della notte sul territorio iraniano, nei pressi di Esfahan. La dichiarazione è stata ripresa anche dal quotidiano israeliano Haaretz.

«Moscio»

«Moscio»: così lo stesso Itamar Ben Gvir, ministro israeliano della Sicurezza nazionale e leader di destra radicale, ha definito su X l’attacco di Israele all’Iran.

Le rassicurazioni dell’Aiea

L’Aiea non registra alcun danno agli impianti nucleari iraniani dopo il raid di droni attribuito a Israele in Iran, nei pressi di Esfahan. Lo riferisce l’Agenzia internazionale per l’energia atomica in una nota, confermando così le rassicurazioni già fornite in questo senso da Teheran.

Biden avvisato

Il 18 aprile Israele aveva avvisato gli Stati Uniti che avrebbe compiuto ritorsioni contro l’Iran nei prossimi giorni: lo riferisce la Cnn citando un alto dirigente americano. «Non abbiamo approvato la risposta», ha detto la fonte.

Proprio il 18 aprile, infatti, il segretario alla Difesa Lloyd Austin aveva parlato con il suo omologo israeliano, Yoav Gallant. Dalla Casa Bianca, per il momento, nessun commento ufficiale sul raid. L’Australia, invece, ha sollecitato i suoi cittadini in Israele a «andarsene, se è sicuro farlo».

Gli Usa bloccano la Palestina all’Onu

Intanto, gli Stati Uniti hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore, 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti. L’Autorità Palestinese guidata da Abu Mazen ha parlato di «palese aggressione» che spinge il Medio Oriente «sull’orlo dell’abisso».

Condanna anche di Hamas che promette la prosecuzione della lotta «fino alla creazione di uno Stato palestinese indipendente e pienamente sovrano con Gerusalemme come capitale».

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