Crescono in città gli appuntamenti che vedono Davide Possanzini nelle vesti di relatore. Nella Sala degli Stemmi di Palazzo Soardi il 22 aprile l'allenatore biancorosso e il suo staff al completo (Massolini, Arcari, Suagher, Pasin, Merighi e Brenna) sono stati protagonisti di una serata organizzata dall'Aiac Mantova dal titolo “Principi di gioco... attraverso il gioco”, in cui sono state illustrate le fasi di gioco preparate in una settimana-tipo di allenamenti. Numerosi i tecnici di squadre della provincia presenti, così come gli appassionati biancorossi, curiosi di sentire le teorie del mister che ha riportato il Mantova in B dopo un'assenza di 14 anni.
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Gli onori di casa di Fincatti
Introdotto da Sergio Fincatti, presidente provinciale Aiac, Possanzini è partito subito a ruota libera sospinto dal suo "credo", sottolineando in primis l'importanza di un confronto con i tecnici presenti. «L'idea esalta la qualità, la qualità esalta l'idea - attacca il Possa -. Niente è più bello di rendere concrete le idee, offrendo un calcio propositivo. Tanti sono i principi e i sottoprincipi in cui credo, in uno sport complesso come il calcio, pieno di variabili. Il mio compito è quello di cercare di rendere tutto questo più semplice. A questo scopo non solo ci alleniamo ma dedichiamo tanto tempo alla teoria, soprattutto a inizio settimana. È davvero necessario insistere sui concetti base per dominare il gioco, ripetere fino alla noia ciò che poi deve essere eseguito in partita. Lì ci sono poi tante componenti, fortuna compresa. E non è sempre facile riprodurre nelle gare ufficiali quanto di buono fatto in allenamento. Non occorre sperare di riuscirci, serve fare».
Fedeli all’idea mai tradita
«Ai miei ragazzi - insiste l'ex vice di De Zerbi - ho sempre chiesto di essere fedeli all'idea che sto inculcando e loro non mi hanno mai tradito, credendo sempre nel bene e nel male nei loro stessi principi. In casa della Triestina, ad esempio, a inizio stagione abbiamo preso una sveglia che ci ha fatto fare un salto di qualità. A livello di pressione la squadra che più ci ha messo in difficoltà è stata l'Atalanta U.23. Ho apprezzato anche Legnago e AlbinoLeffe».
Dal terzo uomo ai braccetti
Snocciola chicche sulle sue idee di gestione del gioco, dai movimenti opposti per sfuggire alla pressione avversaria allo smarcamento, dal cosiddetto terzo uomo ai braccetti a cui affidarsi per costruire la manovra. Concetti e schemi più intelleggibili su una lavagna che sulle pagine di un quotidiano ma imprescindibili dalla qualità degli interpreti per essere messi in pratica con successo. Nell'allenamento di stamani a Mantovanello porte aperte per i tecnici iscritti all'Aiac di Brescia.