Soragna e quell’argento olimpico dell’Italia del basket di 20 anni fa

La reunion a Prato dell’Italia di Atene 2004. Il mantovano: «Evento stupendo. Quanti ricordi straordinari»

Sono passati 20 anni da una delle imprese più incredibili della storia del basket italiano. L’argento conquistato alle Olimpiadi di Atene 2004 è anche sul collo del mantovano Matteo Soragna che di quella Nazionale guidata da coach Recalcati era perno importante.

Una serata di emozioni

Alcuni giorni fa gli eroi di quel 28 agosto si sono ritrovati in una serata carica di emozioni e ricordi al BesteHub di Prato, come parte di una serie di iniziative sportive e sociali organizzate nel territorio toscano. Soragna non usa mezzi termini per definire l’evento: «Una vera figata - dice l’ex azzurro, ora commentatore tecnico per Sky Sport -. Una serata stupenda anche perché abbiamo celebrato un momento importantissimo delle nostre vite. Ho mantenuto ottimi rapporti con tutti, in particolare mi sento spesso con Pozzecco e Basile mentre tanti li incontro nei palazzetti di tutta Europa quando sono impegnato come commentatore». All’evento hanno preso parte anche i vertici del basket italiano come il segretario generale della Fip Maurizio Bertea e il presidente della Lega Basket serie A Umberto Gandini.

Il ricordo di Soragna

«Al di là delle partite - riprende il mantovano - l’aspetto più incredibile di quell’esperienza è stato vivere nel villaggio olimpico. Si respirava un’aria pazzesca, eravamo a contatto coi migliori atleti del mondo. C’era un’atmosfera di rispetto reciproco e ricordo anche i festeggiamenti. Per puro caso, sia noi che l’Argentina campione eravamo finiti nello stesso locale di Atene e abbiamo celebrato insieme un risultato storico per i nostri Paesi. L’emozione più grande, però, è stata avere mia moglie sugli spalti dai quarti in poi. È stato bellissimo poter condividere questo percorso insieme a lei. Alla conquista dell’argento il mio sguardo è stato subito rivolto a lei».

La situazione locale

Infine, Soragna analizza la situazione del basket mantovano: «Dispiace che gli Stings siano spariti dall’A2. Ho sempre visto un progetto di ampio respiro per tutta la provincia. C'è da dire che storicamente Mantova è una città calcistica, servono pazienza e risorse per portare avanti un progetto cestisico così ambizioso».

Suggerimenti