Da 75 anni senza Danilo Martelli: per lui lo stadio di Mantova e una società

di Alberto Sogliani
Il 4 maggio 1949 la tragedia di Superga. Oltre all’impianto di viale Te gli è stata intitolata la squadra di Piadena
Danilo Martelli sulla bici con Fausto Coppi
Danilo Martelli sulla bici con Fausto Coppi
Danilo Martelli sulla bici con Fausto Coppi
Danilo Martelli sulla bici con Fausto Coppi

Il 4 maggio di 75 anni fa l’Italia, che stava faticosamente uscendo dalle macerie della guerra, piombò in un dramma collettivo. Il Grande Torino che perì tragicamente nella sciagura aerea sul colle di Superga, oltre che costituire l'ossatura della Nazionale, era anche un punto di riferimento del quale andare orgogliosi e che esortava alla speranza verso il futuro. Tra quei ragazzi e dirigenti c'era anche Danilo Martelli, nemmeno 26enne, nativo di Castellucchio ma mai passato per il Mantova.

Gli esordi

Era cresciuto infatti nel Marzotto Manerbio e poi venne trasferito al Brescia. Fu qui che il difensore-centrocampista si mise in luce in serie B e venne notato dalla dirigenza del Torino dove approdò nel 1946. Disputando 17 gare il primo anno, 27 con 9 reti il secondo e 28 il terzo, conclusosi con il dramma di Superga.

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Un ragazzo amato e benvoluto da tutto il gruppo, tanto che si narra di un'autotassazione fatta dai suoi compagni per riuscire a convincere la società granata a trattenerlo, date le molte richieste che avrebbero potuto portare denaro fresco nelle casse sociali.

Un ricordo vivo

Alla sua scomparsa il paese di Piadena, dove aveva molti amici e partecipava anche a tornei calcistici, gli dedicò il nome della squadra locale che ancora oggi si chiama la Martelli. Mantova invece lo volle ricordare con il nome dello stadio che dopo aver cambiato diverse denominazioni dal 1949 è per lui.

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Bello che in questa triste 75sima ricorrenza sia tornato a riempirsi di pubblico con una esaltante promozione. E quando il Mantova in Supercoppa giocherà a Castellammare di Stabia, il cui stadio è dedicato a Romeo Menti - altra vittima di Superga - è auspicabile un ricordo congiunto dei due sfortunati atleti.

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