Il Sermide figlio del ribaltone voluto dal patron Massarenti: «In Seconda con tante doti»

di Marco Bellutti
Le squadre della leggenda/106. La svolta dopo l’1-3 col Magna: «Capii subito che Guicciardi e Savoia erano il duo ideale per vincere»

SERMIDE. Garantirsi un posto nella storia sportiva, infilandosi nel varco consentito da quel regolamento che, da un paio di lustri, consente di celebrare un salto in alto di categoria sportivagli spareggi. Strada impervia, intrisa, a volte, di imprevisti e sorprese ma, unico percorso plausibile per quel Sermide che voleva entrare di forza fra le compagini capaci di ottenere risalto. Obiettivo raggiunto, con tanto di rocambolesca inversione decisa, rispetto al progetto originale, di quel 2008-2009, come ricorda il presidente Gianni Massarenti, già allora al timone della realtà sportiva locale, territorio di confine fra le province di Rovigo e Ferrara ma, orgoglioso terrazzo virgiliano, valorosamente ricon: «Nella fase di costruzione di quella stagione, riportammo elementi di esperienza e qualità come Botti, Bisighini, Varani e Andrea Mantovani». Intenzione destinata a cozzare rapidamente con la realtà: «Al debutto giocammo col Magnacavallo del presidente Bergami, in un clima bollente. Avevamo affidato la guida della squadra a mister Ranzi, promosso dalla Juniores e perdemmo 3-1. Dovevo fare qualcosa di importante. Annunciai al gruppo che avrei provveduto al cambio di guida tecnica».

Sul campo si stagliava nitidamente la figura di un atleta che non accetterebbe la sconfitta nemmeno in allenamento. Quello era l’esempio da seguire: «Quell’atleta, risponde al nome di Luca Guicciardi». La svolta arrivò perentoria: «Guicciardi era l’allenatore–giocatore; dalla panchina impartiva direttive mister Savoia, completando la guida tecnica che fece decollare e viaggiare ad alta quota quel gruppo».

Una cavalcata entusiasmante che, tuttavia, non poteva raggiungere la vetta della graduatoria, perché, ricorda Massarenti: «Il primato era blindato da una autentica corazzata come il Ponte Travetti. Chiudemmo al secondo posto, con margine superiore alla doppia cifra sulla terza classificata, essendo chiamati al playoff in gara unica contro l’Hostilia. L’atto finale fu una festa popolare».

Il Sermide, si impose 5-0 balzando in Seconda, con meriti riconosciuti sul campo ma soprattutto producendo un testimone da tramandare: «A distanza di anni, rimane lo spirito che quel gruppo ha saputo costruire. Uscire dal campo sempre e soltanto dopo avere speso ogni energia per aiutare la squadra, il compagno, il gruppo. Questo lo spirito costruito dai vari Guicciardi, Varani, Bisighini, Mantovani. Loro rimangono simboli della dedizione e della passione che deve essere messa su di un campo di calcio perchè il risultato conduce alla storia».

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