Gilli colonna della Iag Goito «Quella vittoria a Modena che nel 1980 ci regalò la D»

La cavalcata dei ragazzi di Gatti: Livraghi patron appassionato, tutto esaurito per le gare alla “Pastella”

GOITO. Sono passati poco più di quarant’anni, eppure a Goito e nei paesi limitrofi il ricordo di quella squadra che vinse il campionato di Promozione1979/80 e i successivi spareggi è ancora vivo. Si giocava con i due punti a vittoria, non c’era l’Eccellenza o le quote obbligatorie. La Promozione era il primo campionato regionale, oltre c’era la D e il professionismo. E la Iag Goito c’è approdata nel 1980/81. La società era sorta qualche anno prima a Gazoldo grazie alla passione del presidente Pietro Livraghi, che era anche il presidente dell’omonimo salumificio gazoldese. La scalata dalla Terza alla Promozione è trionfale, l’entusiasmo nella zona sale alle stelle e il campo della Pastella finisce per essere troppo piccolo per contenere tutti i tifosi. Da qui l’approdo a Goito. Nel 1978/79 i giallorossi di Nazario Gatti arrivano al secondo posto. Si tolgono le maggiori soddisfazioni in Coppa Italia dove giungono a disputare la finale nazionale, poi persa di misura a Camaiore con i siciliani del Ravanusa. All’avvio della stagione 1979/80 la Iag Goito è tra le favorite e tenuta d’occhio dagli avversari. «E’ vero – ricorda Silvano Gilli, 72 anni, che di quella squadra fu titolare inamovibile – gli avversari di allora rappresentavano città come Brescello, Reggiolo, Guastalla, Suzzara e Salso. Erano tutte formazioni attrezzate».

«Quell’estate l’arrivo dell’attaccante Dander e del portiere Lanfredi – continua Gilli - si innestò su un gruppo che era già molto unito e coeso. A dire il vero possiamo dire che il gruppo è ancor oggi unito e coeso – divaga Gilli – visto che tutti gli anni, Covid permettendo, ci troviamo a Carpenedolo nel ristorante di Minini». Poi riprende il racconto di quella stagione: «Il campionato fu equilibrato fino alla 25a giornata, giorno dello scontro diretto con il Guastalla capolista che in quel momento era davanti a noi di un punto. Quella domenica vincemmo, ci fu il sorpasso in vetta e da quel momento non mollammo più. Finimmo il campionato con tre punti sul Brescello e quattro sul Reggiolo».

Come giocava la Iag Goito di allora? «Praticavamo un gioco di squadra, non c’era solo l’attaccante forte – afferma Gilli – ma un gioco corale che permetteva a tutti di arrivare al tiro. Quell’anno come mediano mi sembra di aver fatto sei o sette gol». Nel conto dei gol c’è anche quello della finale degli spareggi regionali, perché vincere il proprio girone non era sufficiente per approdare in serie D, occorreva battere tutte le altre vincenti dei gironi emiliani. Il primo spareggio se lo aggiudica la Iag battendo 1-0 la Santarcangiolese, che una settimana dopo perde 3-2 dalla Centese. La finale è Iag-Centese. Si gioca il 22 giugno 1980 allo stadio Braglia di Modena al cospetto di 3000 spettatori, tanti dal mantovano.

«Uno spettacolo – ricorda Gilli, uno dei migliori – La partita si mise subito bene per noi. Dopo 10’ segno su punizione. Tiro da qualche metro fuori area un rasoterra che passa la barriera e si infila nell’angolino basso alla sinistra del portiere Burchi». Nel secondo tempo, al 38’ il raddoppio di Minini mise in ghiaccio la finale e diede il via ai festeggiamenti per la promozione in serie D.

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