Acm, l’ombra dei Casalesi: Palazzi convoca i romani

Il socio Palmieri in affari con la sorella del boss Iovine, il sindaco: «Ora basta»

MANTOVA. La storia del Mantova 2016-2017 somiglia ancora di più a una serie in stile “Romanzo Criminale”. L’ultima ombra che si staglia sul club di Viale Te è infatti quella dei Casalesi. Come rivela un articolo del Corriere della Sera, uno dei nuovi soci casertani entrati nell’Acm è in affari con Anna Iovine, sorella del boss omonimo, e con il cognato Salvatore Diana. La notizia è esplosiva e - anche se in serata il socio Barberis si scusa e promette di riprendersi le quote cedute ad Antonio Palmieri - fa cadere qualsiasi possibilità di un salvataggio della categoria tramite intervento del sindaco.

I casertani. Il cambio di soci, con l’uscita dal club di Andrea Barberis e della sua Odp Pubblicità, con le quote del 9% cedute ai casertani (di Santa Maria Capua Vetere) Gaetano Russo e Antonio Palmieri, era stato scoperto dalla Gazzetta tramite visura camerale. E ora si capisce perché l’operazione non era stata pubblicizzata dai proprietari del Mantova. Antonio Palmieri, infatti, risulta socio di Anna Iovine in due aziende (Diana Transport di Santa Maria Capua Vetere e Diana Invest di Gricignano di Aversa) e di Salvatore Diana in altre due (Service Building di Santa Maria Capua Vetere e Tra.Di. di Gricignano di Aversa). Amicizie a dir poco scomode, devastanti per l’immagine del Mantova e della città.

Palazzi infuriato. Il sindaco Mattia Palazzi, che voleva provare a capire se qualche imprenditore serio fosse disposto a salvare la categoria, alza le mani: «Le persone interessate al Mantova hanno precisato che il loro interesse è di prendere una società a zero». Tradotto: nessuno vuole essere accostato agli attuali soci e nessuno si fida dei conti del club.

Il sindaco di Mantova Mattia Palazzi
Il sindaco di Mantova Mattia Palazzi

Romani convocati. Il primo cittadino ha poi convocato i proprietari romani in municipio: «Le ultime notizie creano ulteriore preoccupazione - spiega Palazzi - e mi impongono di chiederne conto ai proprietari del Mantova, nonché di valutare se esistono le condizioni per la concessione dello stadio, a prescindere dall’iscrizione al campionato. Ho convocato i soci romani, attendo una risposta a breve».

Alle strette. Palazzi quindi va oltre: «Ai soci romani chiederò se risponde al vero quanto scritto dal Corriere della Sera perché è evidente che questo rende più difficile, se non impossibile, che chi ha intenzioni serie e positive si possa avvicinare al Mantova. Inoltre, la proprietà deve dire chiaramente se esiste la reale possibilità di coprire entro venerdì (7 luglio, ndr) gli oltre 850mila euro (pare siano quasi 900mila in realtà, ndr). necessari a potere iscriversi alla serie C».

Al lavoro per la D. I tempi infatti cominciano a stringere e il pericolo è che l’agonia del Mantova si protragga fino al 20 luglio, rendendo arduo anche il tentativo di far ripartire una squadra dalla serie D. Al riguardo, pare che nei prossimi giorni il primo cittadino comincerà a verificare le credenziali e i progetti dei 2-3 gruppi (fra questi quello del milanese Romeo e pare non più Lazzaretti della Correggese) che si sono detti interessati.

I romani trattano. E sul fronte romano che succede? A spiegarlo è il commercialista Leonardo Quaglia, dal quale peraltro si attende da tempo una netta presa di posizione sulla catastrofica situazione del club: «De Sanctis dice di avere in atto una buona trattativa, domani (oggi 4 luglio per chi legge, ndr) magari se ne saprà di più. Credo sia l’ultima spiaggia».

Folgori e De Sanctis
Folgori e De Sanctis


Barberis chiede scusa. In serata, intanto, l’ex socio Andrea Barberis ha scritto un comunicato: «Avevo manifestato già da tempo al Consiglio di Amministrazione la mia volontà di cedere le partecipazioni nel Mantova Calcio a causa dei miei gravi problemi di salute e all'uopo avevo incaricato lo Studio Legale Cassese, con il quale lavoro, di trovare acquirenti. Nel mese di giugno lo Studio Cassese mi comunicava la possibilità di cessione come scritto, ed io fidandomi ho proceduto con la stessa. Mi scuso e sono costernato, ma la mia situazione personale mi ha fatto agire con superficialità; in ogni caso come prescrive lo Statuto in mancanza di Gradimento della Compagine Sociale all'ingresso di nuovi soci, la cessione non avrà effetto alcuno sulla Società Mantova e risolverò la questione velocemente a tutela dell'immagine del Mantova e della mia, pertanto è da ritenersi l'atto nullo e le quote di nuovo nella mia disponibilità».

di Massimo Biribanti

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