Conto alla rovescia per Mantovarchitettura: così locale, così internazionale

di Paola Cortese
Presentata l’edizione 2024 dal 7 maggio al 7 giugno. Il tema: “L’Arte del fare: storia, memoria, contemporaneità”

Internazionale e mantovana tanto che il curatore Emilio Faroldi la paragona alla sbrisolona (“Una magia che tiene insieme tanti pezzi”). È Mantovarchitettura, evento dedicato alle tematiche dell’architettura, dell’urbanistica e del paesaggio, giunto alla sua undicesima edizione, in calendario dal 7 maggio al 7 giugno a cura del Politecnico di Milano – Polo territoriale di Mantova.

Il calendario

Un fitto calendario di appuntamenti, suddivisi in otto “scatole”, tra eventi, mostre, conversazioni, lectures, convegni, giornate di studi, masters workshop aperti a professionisti, studenti e cittadini, negli spazi più belli della città. La presentazione, tenutasi ieri mattina alla Casa del Mantegna, luogo da sempre iconico per la rassegna, è stata all’insegna del ricordo di Federico Bucci, pro-rettore del Politecnico e ideatore della manifestazione, scomparso lo scorso anno.

«Mantovarchitettura 2024 nasce nel solco della continuità affidando a interlocutori privilegiati e ad eventi mirati il compito di costituire un attendibile barometro delle istanze espresse da una società in continua evoluzione - ha detto Emilio Faroldi, prorettore vicario del Politecnico di Milano e coordinatore del gruppo di lavoro scientifico e organizzativo della rassegna - Un contenitore di testimonianze, idee, sogni e strategie filtrate dall’occhio privilegiato dell’architettura, della pianificazione urbana, dei territori e dei molteplici paesaggi che compongono il mondo in cui viviamo».

Il tema di questa edizione è “L’Arte del fare: storia, memoria, contemporaneità” per descrivere i paradigmi di una disciplina che traguarda il futuro attraverso il motore del vissuto quale filtro interpretativo della cultura del fare.

Un’edizione che si presenta con una nuova veste grafica, grazie al progetto curato dal dipartimento di Design del Politecnico, illustrato in anteprima ieri mattina da Umberto Tolino.

Gli studenti

Centrale il ruolo degli studenti, come ha sottolineato la loro rappresentante Giulia Cocozzello. «È importante per noi poter fruire di un evento così ricco di momenti di confronto con professionisti di fama mondiale durante la nostra formazione - ha detto - Alcuni di noi partecipano attivamente come volontari». L'illustrazione del programma è stata affidata a Elisa Boeri e Luca Cardani, nel team da anni.

Si parte martedì 7 maggio, alle 18 a palazzo Te con la prima delle lectures che avrà come ospite Paolo Zermani seguita, alle 19 al tempio di San Sebastiano, dall’inaugurazione della mostra dedicata ai suoi lavori, “Il nuovo nell’antico”, curata da Vittorio Uccelli.

Nella prima settimana si terranno altri due vernissage. L’8 maggio alle 18 alla Casa del Mantegna “Andrew Berman. Discreet Architectures” a cura dello stesso architetto newyorkese insieme a Luca Cardani e Angelo Lorenzi. “Le parole dipinte. L’architettura di Luigi Moretti negli scritti di Federico Bucci”, a cura del Campus di Mantova, sarà inaugurata il 9 maggio alle 18 alla Madonna della Vittoria.

Tra gli appuntamenti della prima settimana ci saranno, il 9 maggio alle 11, al Campus, il master “Sverre Fehn 100 (1924-2024). Il museo come dispositivo poetico critico” con Per Olaf Fjeld e Gennaro Postiglione a cura di Filippo Bricolo.

La poliedricità della rassegna prevede anche “Urbanistica noir”, il 15, 22 e 29 maggio, e “Musica e architettura: concerto in 11 stanze” con il Mauro Ottolini Quintet, a cura di Filippo Bricolo, il 23 maggio alle 21 al teatro Bibiena.

Cristiano Guarnieri, presidente dell'Ordine degli Architetti di Mantova, partner di Mantovarchitettura, ha illustrato gli appuntamenti dedicati al dibattito sul recupero degli edifici più recenti in dialogo con le amministrazioni.

Saluti istituzionali dell'assessore all'Urbanistica del Comune Andrea Murari e del consigliere provinciale Mattia Di Vito. L'assessora Serena Pedrazzoli ha illustrato “Mantovarchitettura for kids”, laboratori nelle scuole primarie, per educare i bambini alla bellezza.

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