“Il Confine di Brina”: mercoledì a Castiglione il docufilm sugli eroi che salvarono tante vite

Presente il regista Donati. Sullo schermo la storia di chi non ha voluto mai parlare dei salvataggi che fece durante la guerra

Mercoledì 24 gennaio alle 21 al Supercinema di Castiglione delle Stiviere, (piazzale San Giovanni Paolo II) è prevista la proiezione in anteprima del docufilm Il Confine di Brina del regista castiglionese Gabriele Donati. Il Confine di Brina «si basa sulla raccolta di testimonianze, e narra la storia di persone che hanno messo a repentaglio la propria vita per salvarne altre, gettando il cuore al di là dei confini» spiega il regista.

Maria Luisa Crosina, è una ricercatrice storica che scopre un fatto straordinario riguardante la propria famiglia: parte di essa riuscì a sfuggire alla Shoah scappando da Trieste. Attraverso ricerche mirate, Maria Luisa rintraccia due anziane donne che confermano che don Pietro Cortiula, un sacerdote friulano, ha nascosto cinque membri della sua famiglia a Liariis, integrandoli nella comunità locale e nascondendone la vera identità.

Il film si focalizza anche su altre storie di coraggiose azioni di salvataggio, come quelle degli alpinisti Ettore Castiglioni e Adamello Collini, che hanno aiutato dissidenti politici ed ebrei a superare i confini montani e del maresciallo dei carabinieri Bruno Pilat che riuscì a coprire la fuga da Aprica di 218 Ebrei.

«Da mesi ero alla ricerca di spunti per un film sui passeurs, senza alcun risultato. Monica Malfatti una domenica mattina mi invia il trafiletto di un quotidiano dove si parlava di passeurs, confini e salvezza dalle guerre. Era una conferenza che ci sarebbe stata l’indomani, tenuta dalla prof. Maria Luisa Crosina. Avrebbe parlato di Adamello Collini ed Ettore Castiglioni, due alpinisti che durante la seconda guerra mondiale si prodigarono per salvare quante più vite possibile attraverso il confine con la Svizzera. Era finalmente lo spunto di cui avevo bisogno» prosegue Donati.

«Il fondamentale supporto alla ricerca è venuto da tutti i protagonisti del docufilm, in primo luogo da Maria Luisa Crosina e Bianca Pilat che mi hanno letteralmente inondato di materiale di ricerca spesso inedito. “Il confine di Brina” è il risultato di un lavoro corale, dedito a riportare alla luce la storia di chi non ha voluto mai parlare delle proprie azioni e dei salvataggi che effettuò durante la guerra» conclude Donati. Il regista sarà presente alla proiezione.

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